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29 aprile

29 Aprile 2025

Oggi, ma nel 1848, da Roma, veniva pronunciata l’allocuzione “Non semel” di Papa Pio IX col quale ritirava dalle province venete del regno Lombardo Veneto, soprattutto a Padova e a Vicenza, il proprio contingente di truppe regolari, sotto il comando di Giovanni Durando, dalla prima guerra d’indipendenza nazionale contro l’Austria, inviato il 24 marzo precedente in spregio della neutralità dello Stato della Chiesa e del divieto di dichiarare belligeranza ad una Potenza cattolica quale quella asburgica, azione che conferiva la svolta conservatrice al proprio pontificato. Tra l’altro, quale particolarità, il generale di Mondovì (nella foto, particolare, in un’incisione coeva) non ubbidiva immediatamente al successore di San Pietro e trascinava lo schieramento papalino, che era rinforzato dal drappello di volontari-studenti dell’università “La Sapienza” della Città eterna, verso la Venezia della Repubblica di San Marco guidata da Daniele Manin dal 17 marzo di quel 1848. Nel “Non semel” il Santo padre Giovanni Maria Mastai-Ferretti sottolineava come l’impiego della forza militare fosse stato determinato non dall’aggredire l’impero di Vienna, ma dal tentare di difendere la sede temporale della cristianità.

E nel testo rinvigoriva la sua teoria facendo leva sull’esortazione del suo predecessore: «Voi non ignorate, venerabili fratelli, che fin dagli ultimi tempi di Pio VII nostro predecessore i principali principi d’Europa si diedero cura di suggerire all’Apostolica sede di adottare nell’amministrazione civile delle cose un metodo più spedito e più conforme ai desideri delle persone laiche. Poi, nel 1831, si fecero più solennemente manifesti i voti ed i consigli di questi Principi per mezzo di quel Memorandum che gl’imperatori d’Austria e di Russia, e i re dei francesi, d’Inghilterra e di Prussia ritennero opportuno mandare a Roma per mezzo dei loro ambasciatori». Poi il seguito sarà dettato dall’assassinio, verosimilmente operato da Luigi Grandoni e Sante Costantini, di Pellegrino Rossi, ministro pontificio dell’Interno e delle Finanze dal 10 settembre, che si verificherà il 15 novembre successivo, mentre cercherà di raggiungere il palazzo della Cancelleria per l’apertura della Camera. Omicidio che sarà ritenuto dagli addetti ai lavori come il primo passo verso l’instaurazione della Repubblica romana. Quindi ci sarà la nomina del successore della vittima, che sarà Carlo Emanuele Muzzarelli, benché con la contestuale presa di distanza e la fuga verso Napoli, nella notte del 24 novembre, e poi il rifugio a Gaeta.