29 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1975, a San Felice Circeo, in provincia di Latina, nella villa di proprietà della famiglia di Andrea Ghira, in località Punta rossa, avveniva quello che passerà alla storia della cronaca nera nazionale come massacro del Circeo. Collegato al fortunoso salvataggio di Donatella Colasanti.
L’aggressione armata era stata compiuta dai militanti neofascisti capitolini Gianni Guido, del 1956, Angelo Izzo, del 1955, già appartenente alla Giovane Italia, formazione giovanile legata al Movimento sociale italiano, e dal già menzionato Ghira. Tutti e tre pariolini appartenenti alla cosiddetta Roma bene, mentre le due vittime venivano dal quartiere della Montagnola.
Il giorno dopo, 30 settembre, alle 22.50, ci sarà il salvataggio della Colasanti, romana, di 17 anni, studentessa, rinchiusa nel bagagliaio della Fiat 127 bianca di Guido (nella foto, particolare, scattata da Antonio Monteforte) parcheggiata in via Pola. Fingendosi morta era riuscita a resistere alla mattanza costata la vita all’amica Rosaria Lopez, anche lei capitolina, di 19 anni, barista. Izzo e Guido verranno arrestati, l’1 ottobre di quel 1975. Ghira riuscirà a fuggire all’estero.
Il 29 luglio 1976, ai tre responsabili verrà comminato l’ergastolo, in primo grado, con Ghira, del 1953, condannato in contumacia. Il 28 ottobre 1980 la pena verrà ridotta, in appello, a 30 anni di reclusione. Poi, di fatto, tra evasioni, premi per buona condotta, traversie varie, gli aguzzini sconteranno in cella molto meno di quanto previsto per il loro gesto estremo. Ghira in galera non ci andrà proprio, fino alla presunta morte che avverrà, per overdose, a Melilla, mentre era il militare Massimo Testa de Andres, del Tercio, la legione straniera spagnola, il 2 settembre 1994.
Donatella Colasanti, che non si riprenderà mai dalle violenze e torture subite per 36 ore, morirà il 30 dicembre 2005, a 50 anni, per un tumore al seno. Dopo essersi spesa per 30 anni affinché i suoi sgherri non uscissero dai penitenziari. Invece addirittura Izzo, dopo essere tornato in semi libertà, parteciperà al massacro di Ferrazzano, in quel di Campobasso, del 28 aprile 2005, ai danni di Maria Carmela, di 48 anni, e Valentina, di 14, moglie e figlia di Giovanni Maiorano, pentito ed ex affiliato alla Sacra corona unita. Guido sarà un libero cittadino il 25 agosto 2009.
Tutta la vicenda verrà ricostruita nel saggio scritto da Sara Mascherpa, Il delitto del Circeo, una storia italiana. Il destino sociale delle vittime e degli aggressori, edito da Aracne, di Roma, nel 2010. E nel film, del 20121, “La scuola cattolica”, del regista Stefano Mordini, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, pubblicato da Rizzoli, di Milano, nel 2016, vincitore del Premio Strega di quell’anno.