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29 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1968, a Le Mans, in Francia, il messicano Pedro Rodriguez de la Vega, di 28 anni, e l’italiano Luciano Bianchi, di 34, milanese, ma naturalizzato belga, vincevano l’edizione numero 36 del Grand Prix d’endurance della 24 ore di Le Mans, su Ford GT40, del team britannico JWAE, ovvero John Wyer automotive engineering limited, sulla distanza di 4452,88 chilometri totali, pari a 331 giri di tracciato, alla velocità media di 185,536 chilometri all’ora.

Era la storica fase in cui un pilota tricolore partecipava alla riscossa del marchio americano dopo lo strapotere delle “rosse” di Maranello. Oltre alla vittoria assoluta nella categoria sport, con motori fino a 5 litri, anche nella sezione prototipi, fino a 2 litri, erano due esponenti del Belpaese ad avere la meglio: Ignazio Giunti e Nanni Galli, della squadra tricolore Auto Delta, su Alfa Romeo T33/2. La competizione, iniziata il giorno precedente, 28 settembre, si sarebbe dovuta tenere il 15 e il 16 giugno, ma era stata rimandata a causa dello sciopero degli operai transalpini. A dare il via alla competizione, come mossiere, era stato l’avvocato Gianni Agnelli, in qualità di presidente della Fiat auto di Torino.

La forte pioggia e il maltempo in generale, avevano dato filo da torcere agli avversari, soprattutto alla guida alle Porsche 908, della Matra MS630 e alla Alpine A220 di Mauro Bianchi. Quest’ultimo era il fratello minore di Luciano, italiano naturalizzato francese, partecipante alla 24 ore di Le Mans già nel ’62, ’64, ’65, ’66, ’67.

Il Drake non aveva fatto prendere parte alla sfida alle P4 del Cavallino rampante, con propulsori da 4 litri, per disguidi con il nuovo regolamento. Tra l’altro Luciano legherà la sua sorte proprio alla 24 ore di Le Mans, poiché morirà l’anno successivo, il 30 marzo 1969, durante le prove, su Alfa Romeo T33, uscendo di pista, centrando un palo del telegrafo, prendendo fuoco e riportando ferite ed ustioni letali (nella foto, particolare, immortalato poco dopo il salvataggio, ma minuti prima del decesso).

Nell’edizione precedente alla conquista del titolo, quella del 1967, Luciano Bianchi aveva rischiato di tagliare per primo il traguardo, essendo in testa fino a 7 chilometri dall’arrivo, quando era stato costretto a ritirarsi dopo lo scontro con una vettura fuori corsa.