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30 luglio

Oggi, ma nel 1861, ad Auletta, in provincia di Salerno, un intero contingente di bersaglieri del regio esercito, insieme ad una compagnia della legione ungherese, che era un raggruppamento di soldati mercenari al soldo dei piemontesi voluto da Giuseppe Garibaldi, arrivati dalla vicina Pertosa, al comando del generale Enrico Cialdini, plenipotenziario di Vittorio Emanuele II a Napoli nella repressione contro il brigantaggio e le insorgenze antiunitarie, massacravano 130 cittadini cosiddetti legittimisti, ovvero fedeli al decaduto regno delle due Sicilie. Gli insofferenti al neo costituito regno d’Italia erano entrati in città il 28 luglio precedente. L'azione compiuta sulle rive del fiume Tanagro serviva per soffocare sul nascere qualsiasi ipotesi di ribellione proprio al nuovo governo locale imposto con l'unificazione nazionale del 17 marzo precedente. Tra le vittime 45 erano abitanti di Auletta, incluso il parroco don Giuseppe Pucciarelli, di 50 anni. Donato Scassa, di 20, era il più giovane dei deceduti. Rosa Gargano, di 62, la più anziana. A turno, prima di essere giustiziati, i malcapitati venivano fatti inginocchiare davanti alla bandiera tricolore con la croce sabauda issata sulla sommità del palazzo comunale come punizione per aver dato alle fiamme i ritratti del sovrano savoiardo e dell'eroe dei due mondi. E per aver sostituito l'effigie del neonato regno d'Italia con quella precedente del regno delle due Sicilie. Ma anche per aver intonato, nella locale chiesa di San Nicola di Mira, il Te Deum in onore degli ex regnanti di Napoli Francesco II "Franceschiello" di Borbone e Maria Sofia di Baviera. Tra i rivoltosi, inoltre, 200 venivano arrestati e tradotti in carcere a Salerno con l'accusa di cospirazione. Poi 30 abitazioni venivano bruciate come monito. Il resto era terreno di saccheggio e distruzione, sempre affinché il segnale della potenza repressiva della nuova macchina amministrativa arrivasse chiaro e forte ai sudditi del meridione in quel particolare e delicato contesto temporale di chiusura dell’epopea risorgimentale e difficile attuazione dell’unificazione dei popoli italiani. Nel 2006, il 30 luglio, in occasione del 145° anniversario della mattanza, l'associazione Auletta terra nostra commemorerà l'accaduto apponendo la targa (nella foto, particolare) a ricordo dei "morti da eroi dimenticati dalla storia".