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30 MARZO

Oggi, ma nel 2011, a Milano, l’ex conduttore Rai Alessandro Cozzi confessava di aver ucciso, con 30 coltellate, la sera precedente, alle 19, nell’ufficio di via Alessandro Antonelli, Ettore Vitiello, titolare dell’agenzia Formazione lavoro, al quale doveva 17mila euro. I soldi che Cozzi avrebbe dovuto rendere a Vitiello erano parte del finanziamento da parte della Regione Lombardia di 34mila euro per dei corsi di formazione effettuati insieme. Cozzi era anche referente dell’agenzia Milano per la donna, attiva sempre nel ramo occupazionale, avente debiti per 70mila euro.

L'assassino, di 53 anni, sposato e con un figlio adolescente, cattolico osservante e considerato vicino all’Opus Dei, aveva guidato, per sei edizioni, con funzione di educatore, anche insieme alla psicologa Maria Rita Parsi, la trasmissione televisiva “Diario di Famiglia” (nella foto, particolare) su Rai Educational. Il suo impegno tv era durato fino all’anno precedente e le puntate registrate continuavano ancora ad essere messe in onda. Il format del piccolo schermo insegnava ai telespettatori come risolvere i piccoli e grandi conflitti quotidiani e come riportare la serenità nella vita domestica. Vitiello, di 58 anni, per primo aveva impugnato l’arma da taglio minacciando l’ex socio Cozzi anche di adire vie legali qualora non avesse ricevuto la sua parte di compenso.

Cozzi verrà ritenuto responsabile anche della morte, avvenuta mediante pugnalata al petto, di Alfredo Cappelletti, imprenditore del settore formazione con la Innova Skills, società della quale Cozzi era stato direttore, risalente al 13 settembre 1998, sempre nel capoluogo lombardo, in via Marcello Malpighi. Il 16 luglio 2021 Cozzi, già nel carcere milanese di San Vittore a scontare la pena a 14 anni per l’omicidio Vitiello, verrà condannato, in via definitiva, all’ergastolo per il delitto Cappelletti.