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4 febbraio

Oggi, ma nel 1956, a Venezia, ghiacciava la laguna, in seguito all'ondata di freddo e di maltempo che aveva investito l'Italia, a partire dal 27 gennaio precedente e che durerà fino al 20 febbraio successivo.

Nella città di San Marco la temperatura era scesa a -7 gradi. Lastre gelate vagavano sul filo della corrente, mentre in prossimità delle isole, si era formato un fenomeno simile al pack polare. La situazione aveva generato episodi pericolosi per i natanti che si erano avventurati ed intervenivano i motoscafi di soccorso dei vigili del fuoco per salvare i malcapitati.

L’episodio più significativo si verificava alle 11,30, nel tratto fra Campalto e San Girolamo, dove i pompieri si precipitavano in soccorso di quattro cittadini intirizziti e bloccati su una piccola imbarcazione: a bordo vi era anche una bambina di sette anni con principio di congelamento agli arti inferiori che veniva trasportata d'urgenza in ospedale. L'evento riportava alla mente il fenomeno analogo verificatosi nel 1929 (nella foto, veneziani che sostavano sulla laguna ghiacciata) quando, il 15 febbraio, era stato possibile arrivare a Murano e all'Isola di San Michele a piedi, grazie alla colonnina di mercurio che indicava -13. A cominciare dal 4 febbraio 1956 la perturbazione si trasformava in neve in buona parte del Belpaese. Imbiancando centri abitati generalmente non avvezzi ad essere infarinati.

Anche Roma verrà ricoperta. Sul Monte Terminillo, il 4 febbraio, il termometro scendeva a -17.2 gradi. La canzone "La nevicata del '56", che era un affresco poetico della Capitale colpita dall'evento climatico eccezionale di quell'anno, con testo di Carla Vistarini scritto in collaborazione con Franco Califano, su musica di Luigi Lopez e Massimo Cantini, risalente al 1975, che verrà interpretata dalla cantante Mia Martini al 40° festival della canzone di Sanremo, il 3 marzo '90, al Mercato dei fiori, vincerà il premio della critica.

Sarà la terza volta consecutiva che la sorella di Loredana Bertè si aggiudicherà tale riconoscimento, che dal 1996, infatti, verrà intitolato alla sua memoria, dopo la morte, il 12 maggio 1995, a 47 anni, in circostanze non chiare. Questo il testo: "Ti ricordi una volta/ Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera/Ti ricordi lo spazio/I chilometri interi/Automobili poche allora/Le canzoni alla radio/Le partite allo stadio/Sulle spalle di mio padre/La fontana cantava/E quell'aria era chiara/Dimmi che era così/C'era pure la giostra/Sotto casa nostra e la musica che suonava/Io bambina sognavo un vestito da sera/Con tremila sottane/Tu la donna che già lo portava/C'era sempre un gran sole/E la notte era bella com'eri tu/E c'era pure la luna molto meglio di adesso/Molto più di così/Com'è, com'è, com'è/Che c'era posto pure per le favole?/E un vetro che riluccica/Sembrava l'America/E chi l'ha vista mai?/E zitta e zitta poi/La nevicata del '56/Roma era tutta candida/Tutta pulita e lucida/Tu mi dici di sì/L'hai più vista così?/Che tempi quelli/Na na, na na, na na/E Roma era tutta candida/Tutta pulita e lucida/Tu mi dici di sì/L'hai più vista così?/Che tempi quelli". Poi Franco Califano adatterà il testo per la sua versione al maschile. Il brano era stato proposto a Gabriella Ferri nel 1975, ma non era stato scelto, così era rimasto inedito fino al '90. La Martini pubblicherà il pezzo nel singolo omonimo, per la etichetta discografica Fonit Cetra, con Danza pagana, scritta da Mimmo Cavallo e presentata al Festivalbar, all'Arena di Verona, il 10 settembre 1990, incisa sul lato b.