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4 novembre

Oggi, ma nel 1921, a Roma, nella Giornata della Vittoria, all’Altare della patria, al Vittoriano, alla presenza del sovrano sabaudo Vittorio Emanuele III, veniva tumulata, sotto la statua della dea Roma, la salma del Milite ignoto. Assecondando, seppur con alcune modifiche, la proposta avanzata, nell’Urbe, il 17 luglio 1920, dal colonnello in congedo del Servizio aeronautico del regio esercito, Giulio Douhet, capo dell’organizzazione di reduci chiamata Unione nazionale ufficiali e soldati, di tumulare un militare deceduto senza identità al Pantheon.

La cerimonia di interramento del Milite ignoto avveniva dopo la benedizione di rito, svoltasi in piazza Esedra, da parte di monsignor Angelo Bartolomasi, vescovo di Trieste e Capodistria, futuro primo vescovo castrense d’Italia. La bara, che rappresentava tutti i caduti sconosciuti della grande guerra, posta sull’affusto di cannone disegnato da Guido Cirilli, era partita, il 29 ottobre precedente, da Aquileia, in quel di Udine, a bordo del treno speciale, che aveva fatto 18 tappe, toccando le principali città italiane, in modo da consentire alla popolazione di rendere omaggio alla cassa funebre scelta, tra 11 identiche, da Maria Maddalena Blasizza in Bergamas. Quest’ultima era la rappresentante di tutte le madri del Belpaese che avevano perso un figlio nel primo conflitto mondiale e alle quali non fosse stata restituita la salma perché impossibile da identificare.

La Bergamas aveva fatto la sua selezione, idealmente credendo di riconoscere la bara del figlio Antonio, del 1891, di Gradisca d’Isonzo, sottotenente di fanteria ebreo irredentista, ucciso il 16 giugno 1916 sul Cimone di Marcesina, sull’Altopiano dei Sette Comuni, tra la provincia di Vicenza e quella autonoma di Trento. Il doloroso rituale era avvenuto proprio nella cattedrale di Aquileia, il 28 ottobre precedente. In occasione del centenario, il 4 novembre 2021, Rai uno trasmetterà il docu-film, intitolato non a caso “La scelta di Maria”, del regista Francesco Micciché, con l’attrice Sonia Bergamasco nel ruolo della Bergamas.

La sepoltura del Milite ignoto era stata prevista dalla legge 11 agosto 1921, numero 1075, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del regno del 20 agosto. Tra gli accompagnatori di lustro della salma del Milite ignoto nel viaggio del 1921 verso la Capitale vi era Raffaele Paolucci di Valmaggiore, originario di Orsogna, in quel di Chieti, medaglia d’oro al valor militare per aver affondato, insieme a Raffaele Rossetti, la corazzata austriaca Viribus Unitis, nel porto di Pola, nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 1918. Paolucci (nella foto, particolare, in prima fila, unico in abiti borghesi nel gruppo delle medaglie d’oro, proprio il 4 novembre 1921, davanti all’Altare della Patria, accanto alla bara del Milite ignoto), chirurgo di fama, già animatore del movimento nazionalista delle camicie azzurre dei Sempre pronti per la Patria e per il re, deputato fascista di orientamento monarchico, eletto nel Blocco nazionale l’11 giugno 1921, vicepresidente della Camera, aveva sponsorizzato la candidatura di Candida Anzuini in Pace, da Pettorano sul Gizio, in provincia dell’Aquila. La donna, che avrebbe dovuto prendere il posto di Maria Bergamas era la madre della medaglia d’oro al valor militare alla memoria Umberto Pace, caporal maggiore degli arditi, classe 1894, morto il 14 agosto 1915, a Monte Sleme, in Slovenia.