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5 agosto

Oggi, ma nel 1952, a Courmayeur, in provincia di Aosta, a 3375 metri sul livello del mare, sul Colle del Gigante, nel Massiccio del Monte Bianco, nella catena delle Alpi Graie, veniva inaugurato il rifugio Torino nuovo, di proprietà della sezione torinese del Club alpino italiano.

Posto al confine tra Italia e Francia, aveva la capacità di 190 posti letto e si trovava 50 metri sopra il rifugio Torino vecchio (nella foto, particolare, i due rifugi, il vecchio sovrastato dal nuovo accanto alla precedente cabinovia di Punta Paul Helbronner), di dimensioni più modeste, aperto il 28 agosto 1898, sempre dal Cai del capoluogo piemontese. Quest'ultimo sostituiva, in muratura, il bivacco in legno che vi era precedentemente e che era balzato agli onori della cronaca dell'alpinismo valdostano perché, a causa di una tempesta di neve, la notte del 16 agosto 1888, vi aveva soggiornato la regina sabauda Margherita, consorte del re d'Italia Umberto I, grande appassionata di escursioni tra quelle vette. Durante la seconda guerra mondiale il vecchio Torino era stato pesantemente danneggiato e, finito il conflitto, aveva dato ospitalità agli operai che stavano lavorando alla costruzione del primo tratto, quello compreso tra La Palud e il rifugio, della funivia dei ghiacciai voluta dall’ingegnere Secondino "Dino" Lora Totino, futuro conte di Cervinia, che poi era stata messa in funzione nell'estate 1948. Il vecchio Torino aveva accolto anche il partigiano Sandro Pertini, segretario del Psiup per l’Italia occupata, tra il 15 e il 17 ottobre 1944, di ritorno nel Belpaese da Chamonix. Per raggiungere Milano, via Torino, il futuro presidente della Repubblica, intenzionato ad assumere nuovamente l'incarico di responsabile del comitato di liberazione nazionale per l'alta Italia, era stato scortato tra i crepacci del ghiacciaio dalla staffetta partigiana Levi Pascal, di 19 anni, e aiutato a sfuggire ai tedeschi dai valligiani Ettore Guichardaz, Michele Retegno, Laurent Chabloz, Paolo Thomasset e Alice Chenal. Pertini tornerà a rendere omaggio a quei luoghi d'incanto nell'estate 1980 da capo dello Stato.

Come racconterà Licurgo Pasquali nell'articolo "La traversata del Monte Bianco del comandante partigiano Sandro", estratto dalla Rivista militare, numero 1 del 1984. Così, anche in virtù del crescente flusso di alpinisti provenienti per lo più da sotto la Mole, oltre che da Aosta e dalla francese Chamonix, il Cai torinese aveva deciso, nel 1951, di puntare su un fabbricato di maggiori dimensioni e con più servizi. Era stato eretto nei mesi estivi di soli due anni, il già menzionato 1951 e il 1952 dell'avvio, anche grazie al prestito di 60 milioni di lire del consiglio regionale della Valle d’Aosta. Nel tempo sarà luogo di contese geopolitiche tra Italia e Francia per via della posizione del confine. Questione controversa che si acutizzerà con l'apertura, il 30 maggio 2015, dell'avveniristica funivia Skyway Monte Bianco.