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5 gennaio

Oggi, ma nel 1944, a Costigliole Saluzzo, in provincia di Cuneo, nella frazione Ceretto, nazisti e fascisti repubblichini rastrellavano e fucilavano 27 persone per fare terra bruciata alla resistenza locale, particolarmente agguerrita dopo l’8 settembre 1943. Contestualmente davano alle fiamme 27 abitazioni.

La pattuglia nazista proveniva da Cuneo, quella fascista, la Ettore Muti, da Villafalletto, sempre in quel di Cuneo, confluivano in una manovra a tenaglia che non lasciava scampo ai residenti che erano per lo più impegnati a lavorare nei campi, dato l’inverno particolarmente mite. L'agguato rientrava nel più ampio piano di soffocare le bande partigiane del cuneese. Le vittime erano; Giovanni Abello, Giuseppe Abello, Michele Angelo Abello, Michele Pietro Abello, Giuseppe Aimar, Chiaffredo Barbero, Stefano Bertaina, Antonio Bruno, Francesco Caruso, Giorgio Caruso, Alessandro Conte, Giuseppe Crosetti, Giuseppe Dao, Pietro Delpiano, Stefano Delpiano, Angelo Falco, Domenico Falco, Giovenale Falco, Pietro Fornasero, Domenico Garello, Giovanni Garino, Vittorio Garino, Francesco Giordanino, Francesco Ramonda, Giovanni Ramonda, Giovanbattista Salomone, Giovanni Trova. Non ci saranno colpevoli assicurati alla giustizia. Le informazioni relative agli aguzzini verranno recuperate dalle carte del processo, tenutosi dal 8 al 10 ottobre 1946, davanti alla II sezione della Corte d’assise straordinaria di Genova, a carico del conte Corrado Falletti, podestà di Villafalletto, cittadina nota per aver dato i natali all’anarchico Bartolomeo Vanzetti.

Tra i malcapitati i partigiani risultavano solo: Chiaffredo Barbero, Raimondo Giacomo Conte, Domenico Natale Falco, Domenico Garelli. Gli altri erano semplici contadini. Il 26 aprile 1959, sul lato sinistro della chiesa di Ceretto, verrà inaugurata la lapide (nella foto, particolare), che sostituirà la targa provvisoria scoperta nel 1946, voluta dal comitato dei parenti degli uccisi, fondato dall’ex partigiano garibaldino Giovanni Sola. In occasione della commemorazione della mattanza, che per anni non verrà riconosciuta ufficialmente da alcun comitato di liberazione, nel 2006, verrà assegnata, dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, al Comune di Costigliole Saluzzo, la medaglia d’argento al valor civile. Tutta la vicenda verrà ricostruita nel volume di Livio Berardo “Ceretto, 5 gennaio 1944: cronaca di un eccidio”, pubblicato per la prima volta, per conto delle amministrazioni municipali di Costigliole Saluzzo e di Busca, nel 1974, e poi riproposto da Fusta editore di Saluzzo.