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6 Novembre

Oggi, ma nel 1981, a Palermo, in via Simone Cuccia, il killer Mario Prestifilippo, del 1958, in associazione con Antonino Madonia, classe 1952, esponente emergente della famiglia mafiosa del quartiere San Lorenzo, uccideva con quattro colpi di pistola calibro 38 il professor Sebastiano Bosio (nella foto), del 1929, primario del reparto di Chirurgia vascolare dell'ospedale. L'agguato mortale avveniva sotto lo studio-abitazione del medico, reo di non aver trattato adeguatamente degli uomini d'onore arrivati nella struttura sanitaria palermitana dopo essere stati feriti in conflitti a fuoco. Bosio, verosimilmente, aveva in precedenza avuto un alterco con Giuseppe Lima, fratello del parlamentare democristiano Salvo che verrà assassinato da Cosa nostra il 12 marzo 1992, direttore sanitario dell'ospedale, ritenuto più accondiscendente con i padrini per le operazioni d'urgenza. Bosio, che era anche vicepresidente provinciale del partito liberale, lasciava la moglie Rosaria Patania e le figlie Liliana e Silvia. Prestifilippo non potrà essere giudicato, perché verrà fatto fuori, il 29 settembre 1987, a Bagaria, in un regolamento di conti interno alla cupola. Madonia, già in cella e con un ergastolo da scontare, verrà condannato a un altro ergastolo, il 28 marzo 2017, in appello, e la sentenza verrà confermata dalla corte di Cassazione, il 6 luglio 2018. In primo grado, invece, il 30 giugno 2014, era stato assolto. Decisiva sarà l'arma, che risulterà essere stata la stessa utilizzata da "Nino" per freddare i due meccanici Francesco Chiazzese e Giuseppe Dominici, il 5 giugno 1982, al Passo di Rigano.

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