7 Gennaio

6 Gennaio 2021

Oggi, ma nel 1974, a Berchtesgaden, in Baviera, nella Germania ovest, Piero Gros, Gustavo Thoeni, Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiovanna (nella foto, da sinistra a destra, in ordine di arrivo) conquistavano le prime cinque posizioni nel gigante di coppa del mondo di sci alpino. I tempi di arrivo al traguardo erano: 2:07.00; 2:09.23; 2:09.83; 2:10.48; 2:10.77. Erano originari di Sauze d'Oulx, in provincia di Torino, del 1954; di Stelvio, in quel di Bolzano, del 1951; di Mattighofen, in Austria, ma italiano, con origine a Bressanone, sempre in quel di Bolzano, del 1950; di Ortisei, sempre in quel di Bolzano, del 1948; di Santa Caterina Valfurva, frazione di Valfurva, in quel di Sondrio, del 1950. Il gruppo di atleti della nazionale italiana di sci alpino strappava quel brillante risultato in un luogo simbolico, dal punto di vista storico, perché vicino al posto nel quale sorgevano il Berghof, chalet acquistato dal Fuhrer Adolf Hitler grazie alle vendite del libro Mein Kampf, e il Nido dell'aquila, suo rifugio alpino, inaugurato l'8 agosto 1938, a 1834 metri sul livello del mare. Il quintetto passerà alla storia dello sport invernale tricolore come Valanga azzurra. Traendo spunto dal titolo di corredo al pezzo, scritto dal giornalista Massimo Di Marco, sul quotidiano "La Gazzetta dello sport", pubblicato il giorno successivo al trionfo. I cinque atleti erano diretti da Mario Cotelli, allenati da Oreste Peccedi, seguiti dal tecnico Luciano Panatti, dal preparatore atletico Karl Pichler, dal massaggiatore Ivano Ruzza. Si trattava di un episodio mai verificatosi prima. Toni Sailer, commissario tecnico della forte selezione austriaca di sci commentò: «Dovremo rivedere tutto, allenarci giorno e notte, perché questi italiani fanno paura», secondo quanto riportato da Pierangelo Molinaro, nell'articolo intitolato "Trent'anni fa esplose la Valanga azzurra", sul quotidiano "La Gazzetta dello sport" del 7 gennaio 2004. La conquista del podio da parte di tre sciatori italiani, invece, si ripeterà: il 6 gennaio 1975, nello slalom di Garmisch-Partenkirchen, in Germania, con primo Piero Gros, secondo Gustavo Thoeni, terzo Fausto Radici; il 19 dicembre 1976, nello slalom speciale di Madonna di Campiglio, con Fausto Radici, Piero Gros, Gustavo Thoeni; il 14 dicembre 1986, nel gigante dell’Alta Badia, con Richard Pramotton, Alberto Tomba, Oswald Totsch; il 23 gennaio 1988, nella discesa libera di Leukerbad, in Svizzera, con Michael Mair, Giorgio Piantanida, Werner Perathoner; il 16 dicembre 2000, nella discesa libera della Val d’Isere, con Alessandro Fattori, Kristian Ghedina, Roland Fischnaller.

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