Today

7 settembre

7 Settembre 2025

Oggi, ma nel 1990, in contrada Sanguria di Palermiti, in provincia di Cosenza, due sicari presumibilmente affiliati alla ‘Ndrangheta della zona freddavano, con due colpi di pistola calibro 9 a canna lunga assestati dietro l’orecchio sinistro, Elisabetta Gagliardi, di 9 anni, nell’abitazione di campagna rimasta edificata a metà, mentre tentava di raggiungere la madre, Maria Marcella, di 47, eliminata contestualmente con sei proiettili 7,65 indirizzati al torace. In tutto verranno ritrovati nel locale -che sarebbe dovuto essere un ristorante, "Il cacciatore", ma che non era mai entrato in funzione- dai carabinieri della compagnia di Squillace, 23 bossoli. L’episodio destava enorme clamore mediatico non solo in Calabria, ma in tutto il Belpaese particolarmente per la ferocia mostrata contro la ragazzina. Poco prima dell’esecuzione (nella foto, particolare, la notizia riportata sul quotidiano torinese “La Stampa”, del giorno dopo, 8 settembre ’90, a firma di Diego Minuti) il padre della malcapitata, nonché marito della donna ammazzata, Mario Gagliardi, di 49, piccolo imprenditore nel settore del movimento terra, era stato ferito ad un piede insieme a Domenico Catalano, di 43, centrato ad una gamba. Il piombo era arrivato all’improvviso da malavitosi in moto, con tanto di casco integrale, mentre parlava di lavoro per strada, all’altezza del cimitero del piccolo centro delle Serre catanzaresi. La mattanza veniva messa a segno verosimilmente per vendetta legata a questioni di controllo del territorio e di annesso governo della piazza dello spaccio di droga. Oppure per via del racket edilizio. Ma la questione, con radici locali poteva anche interessare traffici presenti e/o pregressi riguardanti il capoluogo lombardo. Mario Gagliardi, infatti, era rientrato da non molto da Milano dove tra l’latro vivevano gli altri due figli Anna Maria, di 25, e Diego, di 24. Tra le ipotesi che verranno prese in considerazione dai magistrati e dagli esponenti delle forze dell’ordine ci sarà proprio quella meneghina. Pista secondo la quale l’uomo, pluripregiudicato per rapina, sarebbe anche potuto essere l’imprendibile autista-pilota dei numerosi assalti alle banche degli anni ’70 ed ’80 eseguiti all’ombra della “Madunina”. Mario Gagliardi, infatti, era stato preso, già nel 1971 a Milano, insieme ad un ex elemento della banda di Renato Vallanzasca.