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8 FEBBRAIO

Oggi, ma nel 1978, a Napoli, allo Stadio San Paolo, nell’amichevole tra le selezioni nazionali calcistiche d’Italia e di Francia, in vista del campionato mondiale d’Argentina, che inizierà l’1 giugno successivo, il Belpaese scopriva il talento di Michel Platini. Il transalpino, di 23 anni, segnava all’81° minuto di gioco, su punizione, la rete decisiva (nella foto, particolare, proprio quel momento, dall’archivio storico del quotidiano sportivo “L’Equipe”), quella del pareggio 2-2. In realtà le marcature del fuoriclasse di Jœuf erano due, ma l’altro gol, ugualmente su fallo, veniva annullato dall’arbitro, lo spagnolo Angel Franco Martinez.

Nel corso della partita il primo ad infilare la palla nella porta era Francesco “Ciccio” Graziani, del Torino, al 13° su rigore. Poi si ripeteva, al 22°, violando la porta di Andrè Rey. I cugini d’oltralpe rispondevano, al 51°, beffando Dino Zoff con il centrocampista del Saint-Etienne Dominique Bathenay. Nonostante l’impegno dello juventino Marco Tardelli, incaricato dal commissario tecnico Enzo Bearzot di marcare a uomo il fantasista ambito dall’Inter, Platini riusciva a dare spettacolo e i partenopei lo acclamavano con la casacca del Napoli per risollevare idealmente le sorti del sodalizio vesuviano. Quello che diverrà “Le Roi” Platini, in forza al Nancy dal 1972, dove rimarrà fino al 1979, approderà nel calcio italico nel 1982, con la maglia bianconera della “Vecchia signora”, dopo aver trascorso il periodo ’79 -’82 al Saint-Etienne.

Con la squadra della famiglia Agnelli, nelle fila della quale militerà fino al ritiro, nel 1987, disputerà 147 gare assestando 68 palloni oltre la linea dei pali. Quel periodo contribuirà notevolmente alla creazione della sua fama consentendogli di vincere il Pallone d’oro tre volte consecutivamente nel 1983, 1984, 1985. Dopo aver ottenuto il terzo posto nel 1980, alle spalle dei tedeschi Karl-Heinz Rummenigge, del Bayern Monaco, e Bernd Schuster, del Barcellona.