Giuseppe Carretta e Franco Sammarco

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8 GIUGNO

Oggi, ma nel 1982, a Roma, in via Dorando Pietri, gli agenti di polizia Giuseppe Antonio Carretta e Franco Sammarco (nella foto, particolare, da sinistra a destra), del commissariato di Pubblica sicurezza di Villa Glori, che erano in servizio di pattuglia intorno allo stadio Flaminio a bordo di una volante venivano uccisi con un colpo di pistola alla testa, dopo essere stati fatti inginocchiare, da Roberto Nistri, militante dell'organizzazione eversiva neofascista Nuclei armati rivoluzionari. Quest'ultimo era presumibilmente scortato da Pasquale Belsito, Alberto Giannelli e Luciano Petrone, secondo quanto riportato sul quotidiano comunista l'Unità, del 25 aprile 1986, in cronaca capitolina.

Stando alla testimonianza di Sordi, poi confermata da un altro ex passato dalla parte della giustizia, Stefano Soderini, i quattro appartenenti ai Nar si stavano intrattenendo con prostitute quando venivano fermati da Carretta e Sammarco. L'attentato verrà rivendicato dai Nar, quale vendetta nei confronti di Giuliano Deidda che, a detta degli esponenti dell'organizzazione criminale di estrema destra, sarebbe stato fatto fuori da rappresentanti delle forze dell'ordine, il 31 maggio precedente. In realtà, nel processo denominato Nar 2, del 24 aprile 1986, a Roma, salterà fuori che Deidda, pregiudicato, fosse stato soppresso per non aver fornito ai Nar il passaporto falso necessario a far espatriare Giberto Cavallini, altro personaggio di spicco dei Nar, assassino con Luigi Ciavardini del sostituto procuratore della Repubblica Mario Amato, a Roma, il 23 giugno 1980, che verrà arrestato, a Milano, il 12 settembre 1983. Nistri, romano, del 1958, ex Terza posizione poi confluito nei Nar, verrà arrestato, il 28 giugno successivo, dopo le rivelazioni del pentito Walter Sordi. Il 24 aprile 1986 Nistri verrà condannato all'ergastolo per l'assassinio di Carretta e Sammarco. Verrà, invece, ritenuto estraneo al delitto Deidda.

Inizierà ad usufruire di permessi per poter uscire gradualmente dal carcere nel 1995. Carretta, originario di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, classe 1954, era in Polizia dal 1973. Sammarco, di San Donato di Ninea, in quel di Cosenza, anche lui del 1954, era ugualmente in Polizia dal 1973. Il 28 aprile 1995 entrambi verranno insigniti della medaglia d'oro al valor civile alla memoria. Il 21 aprile 2010 verrà riconosciuto ufficialmente loro lo status di vittime del terrorismo.