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8 settembre

Oggi, ma nel 1944, a 200 metri dalla costa tra Isola d’Istria e Capodistria, sul mare Adriatico, alle 12, aerei della Royal air force britannica, con 123 razzi, bombardavano il transatlantico Rex, già proprietà della società Italia flotte riunite, che era incagliato a causa del basso fondale.

L’iconica nave, che tra l’altro comparirà nel film “Amarcord”, del 1973, del regista Federico Fellini, brucerà per quattro giorni adagiata su un fianco prima di affondare (nella foto, particolare, il relitto visto dalla riviera di Semedella, frazione di Capodistria). Il secondo attacco dal cielo, quello decisivo, si verificava alle 18.

L’8 settembre 1943, in seguito all’armistizio, il colosso tricolore dei mari - con 268 metri di lunghezza e 51mila tonnellate di stazza lorda, un apparato motore a vapore in grado di sprigionare 140mila cavalli da 27 nodi in velocità di crociera - era finito in mano ai tedeschi ed era stato trasferito dal porto di Genova a quello triestino. Quindi era stato depredato di ogni arredo e dotazione di valore.

Il Rex, già detentore del Nastro azzurro, ovvero il prestigioso titolo spettante alla navi passeggeri di linea più veloce nell’attraversamento senza scali dell’oceano Atlantico, dal 10 agosto 1933 al 3 giugno 1935, fiore all’occhiello del fascismo, lodato anche dal trasvolatore di regime Italo Balbo, era stato spostato da Trieste, il 5 settembre precedente, per tentare di metterlo al riparo dal previsto bombardamento della città da parte degli alleati anglo-americani.

Il Rex era stato varato l’1 agosto 1931 ed era stato costruito nel cantiere di Sestri Ponente di Genova dalla Ansaldo. Era entrato in servizio il 27 settembre 1932, sotto l’egida della Navigazione generale italiana. Era in grado di ospitare 2.032 passeggeri oltre a 870 componenti dell’equipaggio. Tra il 1932 e il 1940 sul Rex erano stati imbarcati anche 50mila ebrei in fuga a causa delle persecuzioni naziste. Fuggiaschi che, partendo da Germania e Polonia arrivavano, via Vienna, a Trieste e a Genova per poi cercare di riparare in America.

Il relitto, che dopo la ridistribuzione dei territori successiva al termine del secondo conflitto mondiale, sarà dislocato in acque appartenenti alla Jugoslavia, non verrà recuperato, ma demolito sul posto per riutilizzare il prezioso materiale di costruzione e l’operazione, che inizierà nel 1947, verrà ultimata nel 1958. Tutta l'articolata vicenda del transatlantico Rex verrà raccontata, tra l’altro, nelle 263 pagine del volume curato da Maurizio Eliseo, intitolato “Rex, ship of ships”, che verrà pubblicato da Tormena editore di Genova, nel 2003.