I più poveri dell'area metropolitana

chiuso_motivi_tecniciE' difficile, per chi abbia vissuto negli ultimi vent'anni a Montesilvano, Città Sant'Angelo o San Giovanni Teatino, non aver mai sentito uno dei propri amministratori parlare di sviluppo, aumento della popolazione e della ricchezza. Montesilvano Cresce e diventa Città Davvero, Città Sant'Angelo Città dei Fiori sboccia nel più Grande Polo Commerciale del centro Italia, San Giovanni Teatino è European Towns of Sport e nei suoi campi sportivi ospita il Milan Camp. La realtà dei numeri (dati ISTAT 2011) è che i cittadini di questi tre Comuni sono i più poveri dell'area metropolitana: il reddito medio a Montesilvano è di 9.986 €, a Città Sant'Angelo di 10.027, a San Giovanni Teatino di 10.351. In tutti e tre i casi, al di sotto della media regionale che è di 10.420, ma soprattutto con uno scarto notevole da Pescara (13.546 €) che, fisicamente, dista pochi metri. E se Montesilvano sembra appannata dalla crisi dell'edilizia (la spinta del cemento è stata grande negli anni ruggenti di Renzo Gallerati ed Enzo Cantagallo), Città Sant'Angelo e soprattutto San Giovanni Teatino vengono da anni che, almeno nella retorica, rappresentano un periodo d'oro per le rispettive comunità. Una retorica che ha accomunato amministrazioni molto diverse, ma caratterizzate da una certa longevità: se a Montesilvano l'inchiesta Ciclone ha sparigliato un po' le carte, in ogni caso tanti amministratori di allora sono presenti ancora oggi, Città Sant'Angelo ha appena confermato il sindaco Pd Gabriele Florindi (ultimo rampollo di una lunghissima tradizione politica che si può far risalire agli anni '80/'90 di Rocco Giacintucci, Osvaldo Mazzocchetti, Vittorio Giansante: non a caso, tre amministratori che aprirono il Centro Commerciale Pescara Nord, uno dei primi passi della grande distribuzione organizzata in Abruzzo) e San Giovanni Teatino solo 3 anni fa ha esautorato brutalmente Verino Caldarelli e la sua squadra, probabilmente per aver abbattuto con troppa leggerezza una Chiesa. Aver puntato tanto sul commercio ha portato occupazione, stipendi bassi e un livello di scolarizzazione non elevato che rende più sensibili i lavoratori alle crisi. In questi ultimi giorni si è parlato delle difficoltà di Brico, Mondo Convenienza e Finiper a Città Sant'Angelo: ma la situazione nella grande distribuzione angolana è esplosa già nell'estate 2013, quando Carabetta è stato improvvisamente "chiuso per motivi tecnici". Non va meglio a San Giovanni Teatino: ad IperCoop e Auchan, vicino all'Aeroporto d'Abruzzo, ci sono contratti di solidarietà da tempo, Obi ha già fatto dei licenziamenti. E sono solo alcuni esempi. (p.d.s.)