Il porto turistico di Città Sant'Angelo si farà

DSC05982Il porto turistico di Città Sant’Angelo si farà: una volta ottenute tutte le autorizzazioni, i finanziatori già ci sono. Lo hanno garantito i privati che propongono il progetto, venerdì scorso, all'incontro con i cittadini nella sala consiliare. Tempi di realizzazione, che dipenderanno anche dalla condizioni meteomarine, stimati in 2-3 anni. L’appuntamento è servito soprattutto da atipica conferenza stampa per replicare ai media che, secondo l’amministrazione, hanno dato “informazioni inesatte”. Il sindaco Gabriele Florindi prima di iniziare scorre delle slide con i titoli dei principali quotidiani dedicati ai pareri contrari di associazioni e forze politiche, lamentandosi anche di non essere stato contattato (per trasparenza con i lettori, informiamo che Andiamo con Ordine non ha contattato il sindaco per l’articolo del 22 aprile. L’articolo comunque non conteneva nessuna delle informazioni smentite).

“Le polemiche mi fanno sentire meno solo” ha esordito il sindaco. “In tanti anni dell’arenile di Città Sant’Angelo non si è mai interessato nessuno. Siamo stati lasciati soli a combattere il degrado, il malaffare, la prostituzione maschile (intende il battuage, altrimenti detto gay cruising n.d.r.) che tutti possono verificare on-line cercando su internet Piomba Gay. Se dobbiamo parlare di speculazione legata al cemento e ai soldi pubblici, prima fatemi capire dov’è il cemento, dove sono i soldi pubblici”. Ha poi ribadito che ci sono tutte le garanzie per il pieno rispetto delle norme ambientali.

C’è tempo fino al 7 maggio per le osservazioni, ma l’amministrazione ha organizzato l'incontro in anticipo proprio per spegnere sul nascere ogni perplessità. Chi è che vuole aprire un porto angolano? La Fquattro A.e.c. Ltd è una società con sede a Londra, nata dalla fusione di società italiane. Ha proposto in giro per l'Italia altri 5 progetti molto simili nella forma, che si differenziano per le dimensioni e la quantità di strutture galleggianti, in base alle necessità del mercato o alle richieste della politica: a Montesilvano, il comune scelto inizialmente al posto di quello angolano, erano previsti in mezzo al mare anche un teatro e l'area parcheggio, mentre a Città Sant'Angelo il parcheggio sarà a terra (e fortunatamente non ci sarà il teatro).

A nome dei progettisti ha parlato soprattutto l’architetto Vittorio Tarizzo, un'ora e 10 minuti di intervento per chiarire ogni aspetto e rispondere a qualche critica che non è piaciuta ("idee e le critiche sono tutte ben accette" ha però aggiunto "aiutano a migliorare"). Pensando a chi ha ironizzato sulle similitudini con la Palma di Dubai, ha rivelato, con un piccolo compiacimento, di essere lui l’ideatore di quel progetto. "Ho dunque copiato me stesso, ma sono anni che sostengo certe idee". La trovata è realizzare strutture galleggianti, perché meno impattanti e più eco-compatibili. Tarizzo ha più volte assunto toni da ambientalista: l'acqua per lavare le barche, ad esempio, "si pagherà un prezzo significativo per evitare sprechi".

Dati sulla distanza dei porti europei alla mano, Tarizzo ha messo in chiaro che l'abbondanza di porti sulle coste italiane (e quindi l'inutilità di nuove strutture) non è una situazione reale, anche perché per la maggior parte dei navigatori è importante avere un porto a poche miglia marine di distanza. Nessuna concorrenza con il Marina di Pescara, a 5 miglia, sia perché i posti barca saranno dedicati a mezzi più grandi, lasciando a Pescara imbarcazioni piccole e medie che soffrono meno i fondali bassi, sia perché il porto di Pescara è di fatto morto, nelle secche di problemi strutturali che lo rendono continuamente inagibile. Proprio per la presenza del Porto a Pescara, Città Sant’Angelo per il momento non avrà anche una stazione di rifornimento. Ma le cose cambieranno, se il Marina di Pescara resterà al palo. (p.d.s.)