In ricordo di Gabriella Paolucci e Luana Mastracci

Il tuo paese muore quando non incroci più lo sguardo della tua gente. La mattina del sei aprile del 2009 fra gli occhi smarriti e pieni di lacrime dei sopravvissuti alla notte tragica e buia non ho più trovato quelli di Gabriella e Luana. Con loro sono cresciuto, insieme abbiamo condiviso momenti di gioia, melanconiche confidenze, slanci di futuro. Le nostre vite hanno viaggiato in parallelo, a volte si sono incontrate, altre volte si sono assopite in lunghi silenzi. Eppure ognuno di noi sapeva che l’altro c’era, che poteva contarci anche se solo per una chiacchierata all’ombra di un albero in un’assolata giornata estiva. Gabriella e Luana se ne sono andate con tanti miei compaesani e insieme alla luce dei miei occhi: Domenico e Maria Paola.
Un paese muore se non ritrova gli sguardi consueti, un paese rinasce se quei volti ci sorridono ancora, se il ghigno della morte diventa sorriso alla vita.

PS: questa che segue è una poesia scritta da Gabriella quando aveva solo 18 anni, l’ho ritrovata fra le mie carte. Quasi profetica, parla di lei più quanto possiamo fare tutti noi:
Se esiste un destino
nella vita dell'uomo
non sta a te interrogarlo
Se così è stato stabilito
non puoi ribellarti
E' una forza superiore
a quella degli uomini
ai quali non resta
che piangere e amare.

Gabriella Paolucci

Domani, mercoledì 30 ottobre, alle ore 13, la sala videoconferenze dell’Agenzia delle entrate dell’Aquila sarà intitolata a Maria Gabriella Paolucci e Luana Mastracci nate e vissute a Onna. Un ricordo voluto dai dipendenti che non hanno mai dimenticato le loro due colleghe.