PALLA AL CENTRO

Milan, la forza dei più bravi

Forse il Milan non è la squadra più forte della serie A. Forse, presi singolarmente i rossoneri non sono i migliori, ci sono formazioni con individualità superiori. Forse. Di certo, il Milan è stata la squadra più brava, quella che ha voluto di più questo scudetto, il diciannovesimo del Diavolo, che mancava da 11 anni alla Milano rossonera. E questo è un merito, sia ben chiaro. La forza del gruppo, una chimica particolare per certi versi inspiegabile.

Ogni volta che il Diavolo sembrava sul punto di mollare nella lotta al vertice, ecco puntuale il colpo di reni necessario per restare in lizza. Poi, ci sono le qualità, perché non vinci lo scudetto solo con la forza del gruppo. Ci sono le qualità esaltate dal gioco di Pioli e ideate da una società che non si è fatta condizionare dagli umori dei tifosi. Donnarumma va al Psg? Bene, arriva Maignan. Nessuno ha avvertito la nostalgia del portiere della Nazionale. Per vincere devono essere bravi tutti (giocatori, tecnico e dirigenti), altrimenti non vai da nessuna parte. Meritato sì, uno scudetto che è andato a finire giustamente al Milan. Tutti pensano che l’Inter, a due lunghezze in classifica, abbia perso il tricolore con la sconfitta nel recupero di Bologna. No, il Milan l’ha vinto quando ha perso in casa con lo Spezia. Partita nettamente condizionata dagli errori arbitrali. In maniera clamorosa. Tre punti in meno ai rossoneri, chiaro a tutti.

Pensate se il Milan non avesse vinto lo scudetto per quei punti. Sì che sarebbe stata un’ingiustizia. Ebbene, invece di piangersi addosso i rossoneri hanno continuato a credere nell’impresa e alla fine l’hanno centrata. Maldini uomo-bandiera, famiglia sculettata per tre generazioni. Ma una menzione particolare a Frederic Massara, sempre nell’ombra, sempre arguto nelle valutazioni, sempre professionale. Un direttore sportivo che conosce il calcio come pochi perché l’ha studiato nel corso degli anni.

E poi Stefano Pioli, un tecnico che ci ha messo del suo. All’inizio era un ripiego (doveva essere Spalletti il sostituto si Giampaolo) con il tempo si è dimostrato un valore aggiunto. Negli anni ha migliorato i singoli e la squadra. Mica facile! E poi un’ultima considerazione: lo scudetto si vince anche con la continuità di risultati. E il Milan sono due anni che è lassù in classifica. Quindi, c’è poco da sorprendersi se Milano completa il suo riscatto dopo lo scudetto conquistato dall’Inter nel 2021. Che poi il club campione d’Italia sta per essere venduto è solo uno dei motivi per cui il calcio italiano per la seconda edizione di fila sarà fuori dalla fase finale del Mondiali. Ma questo è un altro discorso. Lode al Milan di Pioli.