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Primavera nei Parchi, in Abruzzo nascono i camosci

La primavera è esplosa come sempre sulle montagne regalando fioriture coloratissime e profumate: orchidee, narcisi, crochi e mille altri diversi fiori. Ma la primavera nei Parchi è anche una stagione delicata per il camoscio d’Abruzzo. Tra maggio e giugno, infatti, nascono i nuovi piccoli e la femmina del camoscio ne partorisce solo uno, dopo una gestazione che varia tra i 160 e i 180 giorni. L'allattamento si protrae fino all'autunno e la dieta del piccolo è integrata molto presto da erbe. Particolarmente importante per la dieta delle femmine durante l’allattamento, grazie alla ricchezza di proteine, è la comunità vegetale del Festuco-Trifolietum thalii, una leguminosa. Le femmine vivono in branchi e si spostano con i loro piccoli; se viene percepito un pericolo, il branco si disperde e i piccoli divengono facili prede. Dunque in questo periodo in molti parchi c’è il divieto di percorrere alcuni sentieri o l’accesso è limitato proprio per ridurre al minimo il disturbo dei branchi. Nel Parco regionale Sirente-Velino, dove è in corso l’introduzione del camoscio, alcuni sentieri sono chiusi alle escursioni, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise l’accesso nei pressi delle riserve integrali è regolamentato. Il camoscio d’Abruzzo è una specie che va ancora protetta. I cambiamenti climatici e la bassa variabilità genetica della popolazione, infatti, sono rischiose per la sopravvivenza di questa specie. Occorre quindi osservare i divieti e le limitazioni d’accesso di alcuni sentieri nel periodo tardo-primaverile/estivo e seguire le regole dei Parchi in ogni stagione. Prima di incamminarsi nei Parchi informiamoci tramite i loro siti web oppure recandoci nelle sedi a chiedere informazioni. Buone escursioni!