Ricostruzione e trasparenza
Prima la vicenda delle intercettazioni (realizzate nell'ambito
di un procedimento archiviato) che svelano quantomeno una comunanza di interessi fra politici, imprese e burocrati; oggi un’inchiesta sugli
appalti pubblici (anche quelli per le chiese) in cui si ipotizza il reato di corruzione. Come finirà dal punto di vista della verità giudiziaria lo sapremo fra qualche anno, ma già oggi è chiaro che sulla ricostruzione dell’Aquila di ombre ce ne sono fin troppe e quello che sconvolge è che, al di là delle cosiddette infiltrazioni mafiose che pure sono emerse, poca trasparenza c’è stata a livello locale in una corsa sfrenata ad incarichi, appalti, piccole e grandi furbate. Il terremoto come osso da spolpare guardando a piccoli interessi di bottega e non a una rinascita vera e programmata del capoluogo d’Abruzzo.