A lezione di politica, in lista già 120 iscritti

Al via l’iniziativa di Giustizia Sociale, tra i relatori il neo sottosegretario Legnini e Matteo Renzi

CHIETI. Centoventi iscritti e relatori illustri per scoprire i segreti della politica conoscendo meglio la Costituzione e le normative applicate agli enti locali.

Lunedì, nel polo didattico della Provincia, scattano le lezioni della prima “Scuola della politica” ideata da Giustizia sociale. L’attività didattica si protrarrà per un mese con due incontri settimanali, il lunedì e il mercoledì, che vedranno salire in cattedra professori d’eccezione. A Chieti potrebbe arrivare anche Matteo Renzi, sindaco di Firenze in quota Pd nonché fautore di un rinnovamento radicale della politica italiana. «Lo abbiamo contattato- afferma Bruno Di Paolo, leader di Giustizia sociale- e, compatibilmente con i suoi impegni di amministratore e politico, ci farà visita per tenere una lezione tutta particolare». Intanto non mancano i docenti di assoluta caratura tra cui l’onorevole Giovanni Legnini del Pd, da poco eletto sottosegretario del Governo Letta, Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia, il preside della facoltà di Scienze sociali dell’università D’Annunzio Michele Cascavilla, il componente del collegio dei revisori dei conti del Comune Valerio D’Amicodatri e Luciano D’Alfonso, ex sindaco di Pescara pronto a tornare in politica alle prossime elezioni regionali. «Siamo di fronte a relatori di indubbio spessore» dice Di Paolo, «che di sicuro impreziosiranno la nostra scuola di politica finalizzata a formare i politici del domani grazie ad un corso accelerato di normative contabili e burocratiche che è necessario dover padroneggiare per amministrare ogni tipo di ente pubblico». Categorico, in tal senso, il leader di Giustizia sociale che fino a qualche mese fa è stato vice sindaco di palazzo d’Achille. «Basta con la politica ridotta a discussioni da “bar dello sport.” La gente chiede altro e, soprattutto, un’adeguata preparazione ai politici eletti senza alcuna distinzione di schieramento. Invece la realtà», lamenta Di Paolo, «è ben diversa».

Da qui la volontà di insegnare una nuova politica che veda come principali protagonisti i giovani. «Che rappresentano l’80 per cento degli iscritti ai corsi. Siamo stati costretti anche a rifiutare diverse domande di adesione»,aggiunge Di Paolo, «a causa della capienza ridotta dei locali che ci ospiteranno. Ma, presto, potremmo ripetere l’iniziativa».

Snobbata dai politici teatini, ad eccezione dei consiglieri comunali di Giustizia sociale. «O si ritengono troppo preparati oppure», ironizza Di Paolo, « hanno ignorato un progetto che, al contrario di quanto possa pensare qualcuno, non ha colori politici».

(j.o.)

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