Accordo alla Honeywell: l’azienda non licenzia

Atessa, la fabbrica dei turbo per auto di grossa cilindrata non si trasferisce Intesa sulla riduzione del costo del lavoro e sull’acquisto di nuovi impianti

ATESSA. Un accordo che salvaguarda il territorio e il lavoro. È positivo il clima tra le maestranze e i sindacati dopo la firma dell’accordo con la Honeywell che riduce, dal 1° settembre, i turni lavorativi da tre a due.

La multinazionale americana per la produzione di turbo per auto di grossa cilindrata ha deciso di mettere in atto una strategia per rilanciare la competitività dello stabilimento di Atessa. Invece che spostare lavoro e macchinari e licenziare dipendenti, è stato deciso di ridurre il costo del lavoro e investire su nuove attrezzature meccaniche. Dal canto loro lavoratori, Rsu e segreterie sindacali Fim, Fiom e Uilm, hanno avuto la certezza che per l’anno in corso non ci saranno nuovi piani sociali, che in presenza di particolari esigenze produttive temporanee l’azienda potrà svolgere attività sul terzo turno dando la priorità al personale volontario e che nella configurazione dei turni si tenessero in considerazione le sedi più disagiate dalle quali provengono i lavoratori.

La dirigenza Honeywell ha anche firmato l’anticipo del premio di risultato di 100 euro al mese con saldo o conguaglio nel trimestre. «Siamo soddisfatti», commenta Domenico Bologna, segretario regionale della Fim-Cisl, «l’azienda ha accettato tutti i nostri punti e abbiamo ottenuto anche lo strumento della verifica: a novembre la dirigenza incontrerà di nuovo le segreterie sindacali per vedere come sta funzionando lo spostamento della produzione sulle due linee invece che tre».

«Questo contratto non risolve del tutto i problemi dello stabilimento», considera Dorato Di Camillo (Rsu), «ma risponde in maniera immediata alle difficoltà del mercato. Oggi viviamo questa fase in modo più sereno e speriamo di avere buone risposte anche in futuro». «La Fiom», dice Luca Caporale (Rsu), «ha sposato questa causa perché può portare benefici nel breve periodo: l’azienda ci ha dato garanzie, sappiamo che questo piano è un modo di reagire alle richieste del mercato e non ci preclude il futuro, è una vittoria per tutti i lavoratori».

«È un buon accordo», interviene Alessio Di Giovanni, Rsu Uilm, «si salvaguardano le macchine e i posti di lavoro legandoli al territorio. Siamo più sereni, ma dietro l’angolo c’è il timore del piano presentato dalla Honeywell nel 2012 che prevede la produzione di un milione di turbo l’anno divisa tra i due stabilimenti di Francia e Italia. O uno dei due dovrà soccombere, oppure ad Atessa si dimezzerà la produzione, speriamo di scongiurare questa ipotesi». Nello stabilimento sangrino si produrranno quest’anno circa 930 mila turbo.

Daria De Laurentiis

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