Acqua bene prezioso che manca e viene disperso: aumentano le chiusure notturne in 49 comuni

18 Luglio 2024

Emergenza idrica sempre più profonda, la Sasi spa avvisa il prefetto e sollecita controlli. Mentre il Centro studi Confartigianato conferma il dato storico secondo cui Chieti e L'Aquila hanno la maglia nera per le reti colabrodo

LANCIANO. È sempre più emergenza idrica nel comuni serviti dall'ente gestore del chietino Sasi Spa di Lanciano - società pubblica - che ha scritto al Prefetto di Chieti e all'Ersi per rappresentare la difficile situazione: le sorgenti sono sempre più a secco e aumentano le chiusure notturne che ora interessano 49 comuni fino al 22 luglio. E a questo si aggiungono i dati del Centro studi Confartigianato imprese Chieti L'Aquila che confermano la maglia nera ai comuni di Chieti e di L'Aquila quanto a dispersione di acqua potabile, rispettivamente al secondo e terzo posto in Italia.

Una vera emergenza quella idrica che non si verificava da anni e per questa drammatica situazione la Sasi, che si sta adoperando con ogni mezzo per contenere e ridurre i disagi, ha deciso di informare il Prefetto di Chieti, l'Ersi e l'Agenzia regionale della protezione civile. Una lettera per documentare, anche con grafici e dati precisi, la condizione attuale in merito alla disponibilità della risorsa. Mai così scarsa tanto da superare quello che era stato l'anno più buio, il 2007. Una situazione che è diventata ogni giorno più grave, a maggio scorso le previsioni non erano tranquille come il 2023 ma neppure così preoccupanti. Le sospensioni delle forniure idriche sono divenute sempre più giornaliere con gli orari che sono passati dalle 22 alle 20 della sera fino al 6 del mattino seguente, e alcune aree sono costrette a una turnazione già dalle ore del pomeriggio.

«Ci troviamo anche nel periodo, da luglio a settembre, di diminuzione progressiva della portata delle sorgenti - spiega Fabrizio Talone, responsabile reti adduzione e distribuzione della Sasi- e se non sarà accompagnato come negli anni passati da una progressiva diminuzione di richiesta di fornitura, può essere necessario aumentare l'intervallo delle sospensioni». La Sasi ha fatto inoltre presente che per alimentare le aree di Vasto Marina e San Salvo Marina circa 80 litri al secondo vengono forniti dall'Arap servizi, ma se questa fornitura dovesse diminuire o cessare le città dovrebbero essere alimentate dalla sorgente del Verde e questo comporterebbe un inasprimento delle sospensioni su tutti i 40 comuni serviti dalla sorgente Verde. Quasi 200mila abitanti possono subire provvedimenti ancora più stringenti. La Sasi quindi sollecita agli enti competenti maggiori controlli per assicurare che venga data priorità alla fornitura idrica destinata al consumo umano.

Questa situazione di emergenza si incastra con quella storica disastrosa sulla rete colabrodo. A Chieti si perde nelle reti il 70,4% dell'acqua immessa, mentre a L'Aquila il 68,9%. Peggio dei due comuni abruzzesi fa solo Potenza, con il 71% di perdite. L'Abruzzo, inoltre, è la seconda regione i con il dato peggiore: 62,5% di perdite, contro una media nazionale del 42,4%. Ad illustrare i dati è il Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, che torna a lanciare l'allarme per imprese e cittadini. In Abruzzo, rileva l'associazione, sono 1.312 le imprese artigiane che operano nei comparti manifatturieri con la maggiore intensità di utilizzo dell'acqua, a rischio emergenza a causa della situazione attuale; danno lavoro a 4.045 addetti. Del totale, 411 imprese sono nel Chietino (1.270 addetti), 251 nell'Aquilano (614 addetti), 356 nel Teramano (1.274 addetti) e 294 nel Pescarese (887 addetti). Non volendosi soffermare solo sull'artigianato, in Abruzzo nel complesso sono 2.467 le imprese operanti nei settori con la maggiore intensità di utilizzo dell'acqua, per un totale di 28.814 addetti: 819 imprese sono nel Chietino (11.236 addetti), 413 nell'Aquilano (2.122 addetti), 737 nel Teramano (8.329 addetti) e 498 nel Pescarese (5.128 addetti). Quando si parla di acqua, una delle criticità principali è quella della dispersione. In tal senso - emerge dai dati Istat 2022, gli ultimi disponibili - tre comuni capoluogo su quattro, in Abruzzo, registrano valori allarmanti: oltre a Chieti e L'Aquila, che sono tra i tre comuni maglia nera d'Italia, spicca  Pescara, in 21esima posizione, con perdite pari al 54,8%. Si salva solo Teramo, con un dato pari al 27,9%. N