Bucchianico

Allarme alcool tra i minori: 16enne va in coma etilico e viene ricoverato

1 Luglio 2025

Un ragazzino beve fino a perdere i sensi, crolla sull’asfalto nella piazza principale di Bucchianico e si ferisce alla testa

BUCCHIANICO. Aveva in corpo più bicchieri che anni di vita. Un sedicenne è finito in coma etilico, è crollato sull’asfalto e si è ferito alla testa. È successo a Bucchianico, tra sabato e domenica, in piazza Roma, pieno centro del paese. La serata di eccessi di un ragazzino è terminata all’ospedale civile di Pescara, dove è stato ricoverato in osservazione. Per fortuna, non corre pericolo di vita. Ma l’episodio torna ad accendere i riflettori sull’abuso di alcol tra i minorenni, un fenomeno in costante crescita ormai da tempo, come dimostrano i dati che giungono dal Serd, vale a dire il Servizio per le dipendenze gestito dalla Asl, e anche dai pronto soccorso di Chieti e provincia. Perché sono sempre più frequenti i casi di giovani – o meglio: poco più che bambini – che arrivano in ospedale sulla barella privi di conoscenza, cioè in coma etilico, con rischi concreti di danni neurologici permanenti.

SEDICENNE SOCCORSO

A Bucchianico è stato necessario l’intervento dell’ambulanza del 118 per soccorrere il sedicenne finito a terra dopo aver alzato il gomito, e non poco. È caduto a peso morto, intorno a mezzanotte, riportando una ferita alla testa. Gli operatori del 118 hanno allertato i carabinieri. E i militari dell’Arma hanno avviato accertamenti e ascoltato testimoni per ricostruire i contorni della vicenda. Trasportato al Santo Spirito di Pescara, il ragazzino è stato trasferito nel reparto di pediatria. Se la caverà, ma le indagini vanno avanti per accertare eventuali responsabilità, anche per verificare se il giovane abbia acquistato le bevande alcoliche in qualche locale della zona.

SI BEVE GIà A 11 ANNI

È stata proprio la Asl teatina, nel recente passato, a lanciare l’allarme: c’è una fetta sempre più consistente di adolescenti, tra 14 e 16 anni, che beve abitualmente alcol, non solo nel fine settimana. Ma c’è chi brucia ulteriormente i tempi, cominciando a farlo addirittura a 11 anni. Il fenomeno più allarmante, spiegano gli esperti, è il «binge drinking», l’abbuffata alcolica finalizzata a ubriacarsi.

I CONTROLLI

In questo contesto, le forze dell’ordine, soprattutto nel periodo estivo, quando le scuole sono chiuse e il numero dei ragazzini che va in giro di sera cresce in modo esponenziale, hanno potenziato i controlli nei locali per contrastare la vendita di alcol ai minori di 16 anni. La legge, nello specifico l’articolo 689 del codice penale, prevede l’arresto fino a un anno per i trasgressori.

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