Addio al prof Moscarini principe del diritto civile 

L’avvocato teatino è morto a 84 anni a Roma, domani i funerali al Sacro Cuore Docente alla Luiss, è stato tra i primi a specializzarsi nel settore amministrativo  

CHIETI. È morto a Roma il professor Lucio Valerio Moscarini, principe del diritto civile. Il docente teatino, 84 anni, ha insegnato per decenni all’università Luiss. Nel corso della sua carriera da avvocato, lunga 61 anni, è stato tra i primissimi in Abruzzo a specializzarsi nel diritto amministrativo, con la nascita dei Tar, diventando il maestro di tanti giovani professionisti. Lascia i figli Anna, giudice di Cassazione, Giuseppe, professore di Economia negli Stati Uniti, e Giovanni, che ha preso le redini dello studio di famiglia. Dopo la benedizione della salma a Roma, i funerali verranno celebrati domani, alle 10, nella chiesa del Sacro Cuore, a Chieti, in via Generale Berardi.
Figlio di uno storico notaio, Moscarini si diplomò con il massimo dei voti e tutti 10 in pagella al liceo classico Vico, tanto da meritarsi una borsa di studio che prevedeva un viaggio in Brasile. Dopo la laurea a Roma, si iscrisse all’albo degli avvocati il 29 ottobre del 1959, quando era ancora un ragazzo di 24 anni. Cassazionista dal 23 novembre del 1973, diventò allievo di Francesco Santoro-Passarelli, tra i più grandi giuristi italiani, cominciando un brillante percorso di professore universitario. A Pescara fu prima docente di Diritto privato e poi preside di Economia e commercio. Al tempo stesso, portò avanti sia lo studio professionale a Pescara che a Roma. Con lui si sono formati decine di avvocati, come Giulio Cerceo, Nino Paolantonio, Nicola Corbo e Paola De Virgiliis. Moscarini non ha mai perso legami con la sua terra. Un esempio su tutti: nel 2012 difese gratuitamente l’amministrazione provinciale di Chieti, allora guidata da Enrico Di Giuseppantonio, nella battaglia giudiziaria per evitare la soppressione delle Province.
«Marito esemplare, carissimo padre, grandissimo professionista, la tua vita è stata per noi testimonianza di tutti i valori cristiani», così lo ricorda la famiglia sul necrologio.
«È stato il mio maestro», racconta Cerceo. «Avvocato e professore universitario di spessore, aveva una dote non comune: riusciva ad esprimere in modo semplice concetti complicati. Persona amabile, era un lavoratore infaticabile: con lui, le giornate in studio iniziavano alle 8 del mattino e spesso finivano dopo mezzanotte».
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