Alla Caritas per cibo, casa e cure: in aumento le persone assistite
Negli sportelli di Ortona e Lanciano cresce del 65% il numero di coloro che hanno bisogno di aiuto Da gennaio a luglio dati già superiori al 2023. Salgono i genitori separati e le famiglie monoreddito
ORTONA . Cibo, farmaci e cure mediche, case e aiuto ai coniugi separati: sono le emergenze che in questi primi mesi del 2024 sta fronteggiando la Caritas diocesana che registra un +65% di accessi rispetto al 2023. Numero che in parte sorprende, soprattutto perché arriva dopo due anni Covid che avevano già messo a dura prova le famiglie e la Caritas stessa. Sono 141 le famiglie di Lanciano e Ortona assistite oggi quotidianamente: 68% italiane, 32% straniere. Ad accogliere le persone che bussano alle porte degli uffici di Ortona in largo Riccardi e di Lanciano a Santa Maria Maggiore, sono Fernando Di Cicco e Carmen Rapino, responsabili Caritas diocesana. «Ogni giorno per noi è particolare, ci sono persone e famiglie da accogliere e ascoltare», dicono, «assieme ai volontari cerchiamo di fare il possibile. Partiamo dall’accoglienza e ascolto, perché solo così si possono capire bisogni e problemi e poi agiamo».
Dal primo gennaio al 31 luglio sono state 145 le nuove famiglie accolte: 102 a Lanciano, 43 a Ortona. «Sono già 51 in più rispetto a tutto il 2023, il 65% in più visto che nel 2023 le nuove famiglie accolte sono state 94: 65 a Lanciano e 29 a Ortona», ricordano i coniugi, «e mancano ancora 5 mesi alla fine dell’anno. E dietro questi numeri ci sono persone, bambini e le loro storie di difficoltà. Ad oggi quattro famiglie sono uscite dal circuito Caritas, hanno risolto il problema perché il nostro obiettivo è limitare l’aiuto al momento di emergenza, e oggi sono 141 famiglie assistite. Un numero alto dovuto in parte alla fine del reddito di cittadinanza e all’entrata in vigore con qualche difficoltà di altri aiuti».
Sono cresciute le famiglie monoreddito con figli e i coniugi separati: «Questi ultimi aggiungono al dramma della sofferenza emotiva e piscologica della separazione o divorzio quella, in presenza di un solo stipendio e di figli, della povertà», evidenziano, «sono il 18% dei nostri accolti. Altra emergenza le cure mediche, l’acquisto dei farmaci, i trasporti per raggiungere gli ospedali per le riabilitazioni. Stiamo cercando soluzioni perché è un bisogno che cresce: ad esempio vorremo creare una raccolta farmaci o attivare il farmaco sospeso nelle farmacie».
Oltre alle medicine nei 2.025 interventi fatti finora c’è anche il pagamento di bollette e di alberghi che hanno accolto per qualche settimana famiglie rimaste in strada. Il primo aiuto resta quello per il cibo: «Da gennaio 2023 a oggi abbiamo consegnato circa 2.550 spese alimentari mensili a cui facciamo fronte con Banco alimentare Abruzzo, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, Fondo di aiuti europei agli indigenti e integrata da Caritas con i fondi dell’8x1000 e varie donazioni».
Tanti gli accordi della Caritas ora c’è anche con il tribunale di Lanciano. È stato infatti siglata un’intesa tra l’arcivescovo Emidio Cipollone e il presidente del tribunale Riccardo Audino per accogliere in Caritas persone che possono svolgere i lavori socialmente utili. «Con il carcere invece doppio legame», riprende Di Cicco, «diamo aiuto a chi non ha neanche i vestiti ma abbiamo ricevuto da loro una donazione di 600 euro e il 31 agosto a Sant’Egidio venderemo gli oggetti che alcuni detenuti hanno realizzato e il ricavato andrà alla Caritas».
Storie di sofferenza ma anche esempi di gran cuore di chi nella difficoltà riesce comunque ad aprirsi agli altri e gioire per chi esce dal circuito Caritas: 98 famiglie da gennaio 2023 ad oggi. »La Caritas nasce nel 1971 per volere di Paolo VI», ricorda monsignor Cipollone, «per creare un luogo di accoglienza, sensibilità e attenzione che, come detto dai responsabili Fernando e Carmen, attraverso un “percorso virtuoso” aiutasse le persone a recuperare dignità, autonomia, gioia di vivere. E qui svolge al meglio la sua funzione tesa a far crescere il senso umano e cristiano della giustizia, della solidarietà e della sussidiarietà».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal primo gennaio al 31 luglio sono state 145 le nuove famiglie accolte: 102 a Lanciano, 43 a Ortona. «Sono già 51 in più rispetto a tutto il 2023, il 65% in più visto che nel 2023 le nuove famiglie accolte sono state 94: 65 a Lanciano e 29 a Ortona», ricordano i coniugi, «e mancano ancora 5 mesi alla fine dell’anno. E dietro questi numeri ci sono persone, bambini e le loro storie di difficoltà. Ad oggi quattro famiglie sono uscite dal circuito Caritas, hanno risolto il problema perché il nostro obiettivo è limitare l’aiuto al momento di emergenza, e oggi sono 141 famiglie assistite. Un numero alto dovuto in parte alla fine del reddito di cittadinanza e all’entrata in vigore con qualche difficoltà di altri aiuti».
Sono cresciute le famiglie monoreddito con figli e i coniugi separati: «Questi ultimi aggiungono al dramma della sofferenza emotiva e piscologica della separazione o divorzio quella, in presenza di un solo stipendio e di figli, della povertà», evidenziano, «sono il 18% dei nostri accolti. Altra emergenza le cure mediche, l’acquisto dei farmaci, i trasporti per raggiungere gli ospedali per le riabilitazioni. Stiamo cercando soluzioni perché è un bisogno che cresce: ad esempio vorremo creare una raccolta farmaci o attivare il farmaco sospeso nelle farmacie».
Oltre alle medicine nei 2.025 interventi fatti finora c’è anche il pagamento di bollette e di alberghi che hanno accolto per qualche settimana famiglie rimaste in strada. Il primo aiuto resta quello per il cibo: «Da gennaio 2023 a oggi abbiamo consegnato circa 2.550 spese alimentari mensili a cui facciamo fronte con Banco alimentare Abruzzo, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, Fondo di aiuti europei agli indigenti e integrata da Caritas con i fondi dell’8x1000 e varie donazioni».
Tanti gli accordi della Caritas ora c’è anche con il tribunale di Lanciano. È stato infatti siglata un’intesa tra l’arcivescovo Emidio Cipollone e il presidente del tribunale Riccardo Audino per accogliere in Caritas persone che possono svolgere i lavori socialmente utili. «Con il carcere invece doppio legame», riprende Di Cicco, «diamo aiuto a chi non ha neanche i vestiti ma abbiamo ricevuto da loro una donazione di 600 euro e il 31 agosto a Sant’Egidio venderemo gli oggetti che alcuni detenuti hanno realizzato e il ricavato andrà alla Caritas».
Storie di sofferenza ma anche esempi di gran cuore di chi nella difficoltà riesce comunque ad aprirsi agli altri e gioire per chi esce dal circuito Caritas: 98 famiglie da gennaio 2023 ad oggi. »La Caritas nasce nel 1971 per volere di Paolo VI», ricorda monsignor Cipollone, «per creare un luogo di accoglienza, sensibilità e attenzione che, come detto dai responsabili Fernando e Carmen, attraverso un “percorso virtuoso” aiutasse le persone a recuperare dignità, autonomia, gioia di vivere. E qui svolge al meglio la sua funzione tesa a far crescere il senso umano e cristiano della giustizia, della solidarietà e della sussidiarietà».
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