“All’ospedale di Lanciano mancano i farmaci chemioterapici”, la denuncia del consigliere regionale Di Marco

28 Ottobre 2025

In una lettera inviata al manager della Asl 2, Mauro Palmieri, si segnalano i disagi che starebbero riguardando i malati oncologici. La replica: "Non è così"

LANCIANO. “All’ospedale di Lanciano mancano i farmaci chemioterapici”. È quanto denuncia il consigliere regionale del Pd Antonio Di Marco, vice presidente della Commissione Ambiente e Territorio. In una lettera inviata al manager della Asl 2, Mauro Palmieri, l’esponente Dem segnala i disagi che starebbero riguardando i malati oncologici: “Alcuni pazienti, recatisi lo scorso fine settimana nel presidio ospedaliero di Lanciano, sono stati cortesemente invitati a fare rientro presso il proprio domicilio, poiché la farmacia interna non disponeva dei farmaci necessari per la somministrazione della chemioterapia prevista”, scrive Di Marco.

“Ai pazienti è stato semplicemente richiesto di lasciare un recapito telefonico per essere ricontattati non appena il farmaco fosse nuovamente disponibile. Nel mese di settembre ho portato in Commissione di Vigilanza una segnalazione analoga, ottenendo dalla Asl di Chieti la documentazione relativa alle richieste di approvvigionamento dei farmaci in oggetto e alle rispettive tempistiche. Da tale analisi è emerso un quadro generale di inadeguatezza organizzativa nella gestione degli approvvigionamenti, nonostante la presenza di risorse economiche dedicate, anche di provenienza non regionale, previste per alcuni farmaci gestiti direttamente dall’Aifa, i cosiddetti “farmaci ad innovatività piena”. Alla luce delle nuove segnalazioni, appare incomprensibile come possa ancora persistere una simile condizione di inefficienza gestionale, che comporta la sospensione delle terapie e il conseguente disagio per i pazienti oncologici seguiti presso il centro di Lanciano”.

“Non sussistono criticità nell’approvvigionamento dei farmaci chemioterapici all’ospedale di Lanciano né sospensioni delle terapie dei pazienti”, replica Palmieri. “Dalle verifiche interne, sia con l’Oncologia che con la Farmacia, abbiamo ricevuto conferma che nessun paziente è stato lasciato senza terapia. Né posso pensare che sia stata ipotizzata una situazione di carenza di farmaci riferita a una paziente che segue la terapia orale e si è presentata in Farmacia per il ritiro del nuovo trattamento in anticipo rispetto al giorno stabilito, mentre era ancora coperta dalla fornitura precedente. Alla stessa è stato detto che il farmaco era in arrivo da Chieti nella stessa giornata, nel rispetto del fabbisogno preventivato. Non ci sono 'buchi' nel percorso del farmaco perché questa direzione ha avviato un significativo rafforzamento delle strategie di gestione delle scorte e delle previsioni di fabbisogno”.

Palmieri annuncia che “abbiamo messo in atto un insieme di misure strutturate e coordinate volte a ottimizzare la programmazione puntuale del fabbisogno di farmaco in corrispondenza del giorno di arrivo di ciascun paziente, in modo da garantire la disponibilità immediata dei farmaci necessari e prevenire il rischio eventuale di ritardo nei trattamenti. Parallelamente, è stato istituito un monitoraggio costante dei contratti di fornitura, con particolare attenzione alla loro capienza economica, alla durata contrattuale e alle condizioni di approvvigionamento, al fine di individuare tempestivamente eventuali criticità e intervenire prima che possano generare disservizi. Queste azioni mirano a creare un sistema proattivo, in grado di garantire continuità terapeutica ai pazienti oncologici, ai quali quest’azienda rivolge attenzione massima, attraverso percorsi clinici che garantiscono una presa in carico totale, dal momento della diagnosi fino ai trattamenti successivi, comprese le terapie farmacologiche”.

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