Arielli, il trattore si ribalta: agricoltore muore schiacciato

Incidente nei campi di Colle Martino: l’uomo, di Poggiofiorito, stava eseguendo i lavori che precedono la vendemmia

ARIELLI. Il trattore si ribalta e lo travolge uccidendolo. Nicola Ciccocioppo, 74 anni di Poggiofiorito, è la vittima dell’incidente avvenuto ieri pomeriggio nei campi di Colle Martino, contrada ai confini con Poggiofiorito. Il decesso è avvenuto all’istante per via dei traumi da schiacciamento che non hanno dato scampo all’uomo, da qualche anno in pensione dopo una vita trascorsa al lavoro nel settore agricolo.

Secondo una prima ricostruzione, il dramma si sarebbe consumato poco prima delle 17. Ciccocioppo stava lavorando al suo vigneto, un podere di circa mezzo ettaro, nelle rifiniture che precedono la vendemmia dell’uva Montepulciano. Tra qualche settimana l’agricoltore avrebbe conferito il raccolto alla cantina sociale di Crecchio, di cui era socio da diversi anni. Il trattore gommato avrebbe subito uno “scarto” laterale in corrispondenza di un tratto in leggera pendenza, seguito da uno sbilanciamento che l'ha portato a camminare su due ruote prima del tonfo sul terreno. Ciccociopppo avrebbe tentato in extremis una sterzata con frenata per riequilibrare il pesante mezzo, senza però riuscirvi. Così come non ce l’ha fatta a divincolarsi dal posto di guida e spostarsi in tempo per non trovarsi nel punto dell’imminente impatto.

Inutile la corsa dell’ambulanza partita dal Bernabeo di Ortona. Ai medici e ai testimoni si è presentata l’immagine di una tragedia già compiuta. La salma è rimasta per alcune ore sotto il trattore in attesa delle decisioni del magistrato di turno. In serata è stato sgomberato il luogo dell’incidente: resta da sapere se si procederà all’autopsia per accertare nei dettagli dinamica e cause della morte, anche se è probabile che i traumi conseguenti allo schiacciamento abbiano portato a un immediato arresto cardiaco.

«Era magro, atletico», abbozza il sindaco di Poggiofiorito, Corino Di Girolamo, amico di Ciccocioppo da una vita, «era agricoltore professionista, esperto. Mai nessuno qui avrebbe pensato che sarebbe morto nei campi per il lavoro. Era l’immagine della salute e fin da ragazzo la campagna era stata il suo regno». Poi il sindaco si rassegna alla morte e parla di «lutto grave per la nostra piccola comunità, dove tutti si conoscono e la rete delle parentele è fitta. Non tutti hanno ancora saputo che Nicolino, come tutti lo chiamavano, è morto. Molti rientrano, infatti, molto tardi in serata dal lavoro, nei campi o in aziende lontane dal paese». Tutto il paese attende adesso di conoscere quando verranno celebrati i funerali, da fissare dopo la restituzione della salma ai familiari: oggi o al più tardi domenica, visto che domani cade la festa patronale in onore di San Matteo.

Francesco Blasi

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