corte d’appello

Asl condannata a risarcire una precaria

VASTO. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti condannata a risarcire i danni a una lavoratrice precaria. La Corte d’appello dell’Aquila, sezione lavoro, ha accolto l’appello presentato dall’avvocato Carmine...

VASTO. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti condannata a risarcire i danni a una lavoratrice precaria. La Corte d’appello dell’Aquila, sezione lavoro, ha accolto l’appello presentato dall’avvocato Carmine Di Risio per conto di C.F., di Vasto, che per anni ha lavorato per l’azienda sanitaria locale.

«La mia cliente ha denunciato l’uso improprio e indiscriminato dei contratti a tempo determinato da parte dell’azienda sanitaria. In primo grado la sua denuncia era stata respinta. La Corte aquilana, al contrario, le ha dato ragione», spiega l’avvocato Di Risio. La Corte ha accolto l’appello e disposto un risarcimento in favore di C.F. pari a 20 mensilità dell’ultima retribuzione, oltre al pagamento degli interessi legali a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

«È una sentenza che rende giustizia», afferma Di Risio. «La Corte ha stabilito un importante principio: il datore di lavoro pubblico, al pari del privato, deve rispettare le leggi. Non possono essere tollerate situazioni di perenne instabilità nel lavoro. Il decreto legge 165 del 30 marzo 2001 parla chiaro. Purtroppo alcuni rapporti a tempo determinato perdurano per anni e non è giusto», ha ribadito l’avvocato. (p.c.)

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