L’Udc non molla: «Vogliamo tre deleghe, questi gli accordi». Febbo: «Ve ne toccano solo due»

Assessori Pdl, scontro al femminile posto conteso tra De Matteo e Di Biase

CHIETI. Scontro al femminile in casa Pdl. Nel centrodestra la nascita della giunta del sindaco Di Primio si è impantanata nella ripartizione dei candidati dell’Udc, di quelli di «Uniti per Chieti» e, soprattutto, nel Pdl per la scelta della componente femminile. In corsa fino a sabato c’era Emilia De Matteo ex assessore e capogruppo di Forza Italia, ora il suo posto è insidiato da Carla Di Biase, giovane neo eletta che qualcuno vuole subito all’interno dell’esecutivo comunale. La spinta le arriva dal parlamentare Daniele Toto che preme per un certo rinnovamento della classe politica teatina.

Lo scontro nelle ultime ore ha superato il livello di guardia tanto che il segretario provinciale Mauro Febbo è stato costretto a intervenire. «Il metodo usato per l’incarico assessorile è quello dei voti presi, allora Emilia De Matteo è stata tra le più votate, molto dopo viene Carla Di Biase», osserva Febbo, «entrambe brave, ma la De Matteo ha maturato una esperienza notevole come ex assessore e capogruppo». L’indicazione di Febbo però dovrà passare attraverso una riunione del Pdl che potrebbe ribaltare giudizio e scelta. Altra grana per Febbo è l’Udc, ieri il segretario Angelo Cellini ha ribadito una richiesta netta: «Ci spettano tre assessori e non due come dice il Pdl», conteggia Cellini.

Ai centristi nemmeno va bene che sia dato il vice sindaco, «noi abbiamo sei consiglieri comunali», osserva Cellini, «si era pattuito che spetta un assessore ogni due consiglieri, quindi contiamo di avere tre assessori». Anche in questo caso Febbo controbatte con una sua versione. «Se il Pdl ha 13 consiglieri allora anche noi dovremmo avere più di sei assessori, invece ci fermiamo a cinque». Una soluzione potrebbe essere che all’Udc venga assegnato anche un ente comunale, ci sono in ballo «Teate Servizi» e «Chieti solidale», ma l’Udc per ora non accetta. «Comunque», taglia corto Febbo, «non abbiamo fatto accordi specifici.

Abbiamo detto che il metodo per entrare in giunta sono i voti ottenuti e che una volta definita la ripartizione tutti i partiti che hanno partecipato alla competizione con il centrodestra avrebbero avuto un riconoscimento. E così sarà. La nostra posizione è poi condivisa da tutti gli altri partiti alleati. L’Udc ricordi cosa è accaduto alla Provincia, quando il Pdl ha fatto un passo indietro».

Altro problema è la corsa tra Liberato Aceto (Uniti per Chieti) e Giuseppe Giampietro, (Mpa); entrambi eletti in consiglio comunale. Giampietro ha preso più voti e questo secondo Febbo lo promuove. Aceto però sottolinea. «In primo luogo “Uniti per Chieti” e l’Mpa che assieme hanno preso 1578 voti, devono riunirsi e decidere una linea e fare una valutazione sui nomi», fa presente Aceto, «personalmente sono sereno, ma le scelte le decidiamo noi, poi Febbo e il Pdl possono anche bocciarle e riapriamo il confronto, ma spetta a noi decidere». Infine Febbo sospira e smorza i toni. «Sono tensioni normali, l’esperienza non ci manca per avere una soluzione. Abbiamo affrontato altri problemi e anche questa volta faremo bene».

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