Assolto, cita lo Stato per danni

9 Maggio 2014

Residence dissequestrato e danneggiato per 20 milioni. L’imprenditore: «Ora voglio essere risarcito»

VASTO. Dissequestrato il residence Rossetti dell'immobiliare Litos sulla circonvallazione Istoniense. Il provvedimento disposto dal presidente del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia, fa seguito alla assoluzione del titolare della Litos, Andrea Ledda dall'accusa di abuso edilizio per «non aver commesso il fatto». Dopo sei anni per il professionista è finita una odissea giudiziaria costata 20 milioni di euro. A tanto ammontano i danni provocati dal tempo e dai teppisti all'interno del condominio e dei 70 appartamenti da vandali e teppisti. Danni per i quali la Litos è intenzionata a chiedere un risarcimento danni allo Stato. «Sono stato additato e considerato un abusivo. Ho solo cercato di fornire il meglio a questa città», è stato il commento a caldo di Andrea Ledda. Il residence ha rischiato di essere demolito. «Ho vinto il ricorso al Tar grazie agli avvocati Giovanni Cerella e Vittorio La Piscopia. E ora anche il Tribunale di Vasto mi ha dato ragione. Non ho commesso alcun abuso». Resta da risolvere il contenzioso con il Comune che nel 2011 inflisse alla Litos una sanzione di 461 mila euro e di recente aveva disposto la riscossione coatta della cifra (impugnata dalla Litos).

IL SEQUESTRO. Il sequestro dell'elegante condominio venne disposto il 28 agosto 2008. L'attività del cantiere venne sospesa per accertamenti preventivi dell'ufficio Urbanistica. É rimasto così per sei anni. Composto da settanta appartamenti divisi su quattro piani più un sottotetto, un seminterrato e due piani interrati l'imponente struttura è rimasta ferma sei anni perché secondo le contestazioni, non sarebbe stata conforme alle concessioni ottenute nel 2004 e nel 2006. Andrea Ledda è finito davanti ai giudici.

LA PROVINCIA. Nel 2009 per la Litos è arrivata un'altra batosta. L'ente ha ivitato il Comune a disporre entro sei mesi una ordinanza di demolizione dell'intero fabbricato. Ledda però ha presentato ricorso al Tar e i giudici del Tribunale amministrativo di Pescara lo hanno accolto. I giudici hanno definito il provvedimento della Provincia sproporzionato. I settanta appartamenti realizzati secondo i criteri più attuali della bioedilizia si sono salvati.

LA SANZIONE. Mentre Ledda cercava in tutti i modi di arrivare alla conclusione del processo, nel 2011 il Comune di Vasto ha disposto una sanzione pecuniaria a carico della Litos di 461 mila euro. Qualche tempo fa il dirigente dell'ufficio Urbanistica ha disposto la riscossione coatta della somma. A questo punto anche la sanzione potrebbe essere annullata.

I DANNI. La sosta forzata di 6 anni ha prodotto il licenziamento di 30 lavoratori e la mancata vendita di 70 appartamenti. Non solo. «Questo condiminio è divenuto il regno dei balordi. Hanno rubato tutti i sanitari. Quei pochi rimasti sono stati distrutti a colpi di spranga. Infrante le vetrate dall'interno. Distrutti gli ascensori e le aree condominiali. L'ammontare esatto del danno deve ancora essere calcolato. Non è sicuramente inferiore ai 20 milioni di euro», dice Ledda. L'impreditore è deciso a chiedere un risarcimento danni allo Stato. «Certo non mi ripagherà da tutto quello che ho dovuto subire: una gogna psicologica che ha rischiato di danneggiare gravemente anche la mia salute. Ma io chiedo , a chi ha giovato tutto questo? Non certo a Vasto. La città in questa vicenda è vittima. Il degrado del residence ha portato danni a tutta la zona. Il fermo dei lavori ha impedito a molte persone di lavorare».(p.c.)

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