Bollette, allarme nei condomini: la rata mensile cresce fino al 30%
I rincari energetici spaventano gli amministratori: «Sul riscaldamento gli aumenti sono vertiginosi» Il sindacato che tutela gli inquilini: «In queste condizioni la morosità sta schizzando alle stelle»
CHIETI. Gli amministratori di condominio si preparano: sanno che toccherà anche a loro far fronte ai paurosi rincari del gas e studiano sinergie da sottoporre nelle assemblee condominiali. L’inverno sta per arrivare e chi gestisce i palazzi con il riscaldamento centralizzato innanzitutto deve far capire agli inquilini che, nella migliore delle ipotesi, bisogna fare qualche rinuncia.
BOLLETTE PIù SALATE
«I rincari energetici ci sono», dice l’amministratore di condominio Giuseppe Capone, «e dunque, gioco-forza, le bollette del condominio non potranno che aumentare». L’amministratore Carlo Mariani ha calcolato la spesa dell’ultima stagione invernale e, sulla base dei singoli consumi, ha previsto un 15-20% in più, a seconda dei palazzi, e ha ricalcolato le rate della bolletta. E ora occhi puntati su una scadenza che negli anni scorsi passava quasi inosservata e che quest’anno, invece, desta apprensione: la data di accensione del riscaldamento. Per Chieti, così come per Pescara e Teramo, gli impianti termici potranno essere accesi dall’8 novembre al 7 aprile, salvo decisioni dell’ultim’ora. Toccherà ai sindaci firmare le ordinanze nell’ambito del panorama normativo nazionale.
MENO ORE DI RISCALDAMENTO
«Attendiamo l’ordinanza comunale», dice l’amministratore Claudio Carletta, «noi intanto ci stiamo muovendo con comunicazioni ai residenti che stiamo inviando in questi giorni. Più che incidere sulle temperature, il sindaco potrebbe decidere di limitare le ore di accensione del riscaldamento». Attualmente la norma prevede che il tempo di attivazione dei termosifoni non superi le 10 ore e che la temperatura non superi i 21 gradi. «Penso che un’ordinanza comunale», continua Carletta, «potrebbe diminuire le ore di funzionamento dei termosifoni, portandole a 11 se non a 10. Ma ci sono anche altri problemi. Purtroppo alcuni nostri fornitori di gas ci hanno già contattato per dire che non assicurano la fornitura per tutta la stagione. Si dovrà cambiare in corsa il fornitore. Con tutto quel che ne consegue. Ecco perché stiamo spiegando ai condomini che in questa situazione non è più possibile dilazionare la spesa».
RINVIARE L’ACCENSIONE
C’è chi pensa anche di rinviare il più possibile la data di partenza del riscaldamento centralizzato. «È un’ipotesi all’insegna del risparmio e del contenimento dei costi», dice l’amministratore Walter Salvatore, «si può pensare di accendere i termosifoni anche più in là di quanto consentito dalla norma. Ovviamente stiamo già parlando con gli inquilini per chiedere di tenere basse le temperature, anche se in questo caso bisogna rispettare le diverse necessità, perché non tutti gli appartamenti sono uguali». Per quanto riguarda le rate del condominio, Salvatore ha preparato una strategia che prevede diverse ipotesi, a seconda della situazione internazionale: «Ho deciso di inserire nel bilancio previsionale di quest’anno il consumo dell’anno scorso e ho creato tre preventivi, uno medio che prevede un incremento del 30%, uno con un incremento del 60% e uno con le tariffe invariate. Abbiamo fatto una riunione di condominio e abbiamo deciso di andare avanti con l’ipotesi intermedia, salvo poi cambiare in corso d’opera».
L’ALLARME DEL SINDACATO
Il segretario generale Abruzzo e Molise del Sunia (Sindacato unitario nazionale degli inquilini e assegnatari) Giuseppe Oleandro lancia l’allarme sulla morosità, destinata a crescere in queste condizioni: «Morosità che poi viene pagata dagli inquilini non morosi. Perché non si può rischiare di non pagare le bollette e di far sì che il palazzo resti senza riscaldamento o anche senza luce. La realtà è che siamo di fronte a un problema sociale di grande portata, che dovrebbe essere affrontato dal pubblico, vale a dire dalle istituzioni, non scaricato addosso al privato».