Botte anche in gravidanza marito denunciato

20 Dicembre 2012

Donna al pronto soccorso del San Pio dopo l’ennesima aggressione subita Il vicequestore Ciammaichella: sarà protetta dalla polizia

VASTO. Dolore, paura, vergogna. È durato quasi un anno l’incubo di una quarantenne di Vasto. Picchiata e ridotta allo stremo dal marito, D.M.R., 44 anni, la donna ha taciuto per mesi la violenza fisica e psichica subita anche in gravidanza. L’ultima aggressione con le lesioni curate dal pronto soccorso dell’ospedale hanno convinto la poveretta a chiedere aiuto alla polizia.

Grazie al racconto di alcuni testimoni il giudice per le indagini preliminari (Gip) ha raccolto prove sufficienti per ordinare l’immediato allontanamento del marito violento dal tetto coniugale con il divieto di avvicinarsi alla moglie e ai familiari di quest’ultima. «È l’ennesima storia di violenze e soprusi vissuti fra le mura domestiche», racconta il dirigente del commissariato, il vicequestore Cesare Ciammaichella. «La vittima era innamorata del marito e pensava di avere coronato il sogno della sua vita sposandolo. Il matrimonio, al contrario, ha aperto per lei le porte dell’inferno. I problemi sono cominciati quando la vittima ha manifestato insofferenza per l’invadenza della suocera da cui il marito dipendeva totalmente. L’uomo ha iniziato a offendere e schiaffeggiare la moglie davanti ai genitori di lei. Ha continuato a picchiarla anche durante la gravidanza», rimarca Ciammaichella.

Le cose peggioravano quando D.M.R. abusava di alcol. «In più occasioni la donna ha chiesto aiuto a una vicina di casa che l’ha sempre accolta anche durante la notte».

Lei taceva e sperava che la nascita della figlioletta avrebbe addolcito il coniuge. Non è stato così. Ogni occasione è diventata un alibi per colpirla. Quando le ferite erano tali da indurla a chiedere aiuto ai medici, lei giustificava i lividi e le ferite dicendo di essere caduta in casa. «Le percosse, le violenze e i soprusi hanno ridotto la donna in uno stato di profonda soggezione psicologica. Il marito insultava e umiliava la moglie anche davanti alla figlioletta. Qualche giorno fa, quando lei si è ripresentata al pronto soccorso, gli operatori hanno avvisato il 113», racconta la polizia. «Lei prima ha tentennato, poi ha cominciato a piangere. Alla fine si è sfogata con il personale femminile del nostro commissariato. Gli agenti hanno raccolto il racconto della vittima poi quello dei testimoni che hanno confermato i gravi atti di prevaricazione e violenza. La documentazione medica ha confermato la natura delle lesioni subite».

Ritenuti i gravi elementi a carico del marito e la spiccata pericolosità dell’uomo, il Gip ha ordinato il suo immediato allontanamento da casa. «Per qualche tempo la vittima sarà protetta dalla polizia», dice il dirigente del commissariato. (p.c.)

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