“Cantiere dei sogni” e “Mattoni magici”: i nomi dati alle società fittizie nella truffa del Superbonus

Vasto, l’operazione della Guardia di Finanza. Il Gip: “Erano convinti di restare impuniti, è la prova della loro spregiudicatezza”
VASTO. Era convinto di restare impunito. Massimiliano Savazzi, l’imprenditore a capo della banda che si arricchiva con la truffa del Superbonus, pensava di farla franca. Lo dimostra, secondo il giudice per le indagini preliminari (gip) Fabrizio Pasquale, «la natura ironica e provocatoria delle denominazioni delle società utilizzate» per realizzare gli imbrogli: “Costruzioni allegre”, “Cantiere dei sogni”, “Mattoni magici”, “Edilizia arcobaleno”, “Edilizia giocosa” e “Cantiere felice”. Denominazioni che, sostiene sempre il gip, sono «sintomatiche della convinzione di impunità e della spregiudicatezza di Savazzi nel porre in essere condotte fraudolente seriali, caratterizzate da un elevato disvalore sociale. Significativo, in questo senso, appare essere anche il comportamento processuale dell’indagato, il quale, in sede di interrogatorio preventivo, al momento di dichiarare le proprie generalità, ha dapprima affermato di svolgere la professione di elettricista e di non avere beni di sua proprietà, all’infuori di un furgone intestato alla propria impresa individuale, e, poco dopo, ha chiesto di integrare le proprie dichiarazioni, rivelando di essere amministratore e socio unico di sei società». Aziende, quelle con i nomi «provocatori», tutte costituite il 23 novembre 2024, con identico codice Ateco nel settore edile, stessa sede legale a Roma (al civico 157 di viale Libia) e «medesima assenza di reale attività economica», vale a dire zero dipendenti, nessuna utenza, niente movimentazioni economiche o fatture passive. Per il gip è la conferma «della pervicacia e della sistematicità delle condotte delittuose».