Cantiere fermo: la Asl revoca i lavori al Pronto soccorso

Le opere di ristrutturazione dovevano finire a giugno 2012 ma la ditta non era in grado di comprare i materiali

LANCIANO. Intoppi e rallentamenti, lavori fatti a singhiozzo e tempi di consegna non rispettati. Il Pronto soccorso dell’ospedale Renzetti resta un cantiere e la Asl, dopo aver spedito diverse lettere di sollecito, ha deciso di rescindere il contratto, di scaricare la ditta pescarese che nel luglio 2010 si era aggiudicata l’appalto, pubblicato nel 2009, per i lavori di ristrutturazione e ampliamento del pronto soccorso finanziati dalla Regione con un 1.200.000 euro.

I lavori - progettati e presentati in Regione addirittura nel 2007 - iniziarono nel febbraio 2011 e dovevano concludersi nel giugno 2012. Poi, alcuni problemi imprevisti hanno fatto slittare il taglio del nastro ai primi mesi del 2013. Ma così non è stato: il Pronto soccorso è ancora un cantiere e siamo ormai a dicembre. Così l’azienda sanitaria si è mossa decidendo di rescindere il contratto, anche perché la ditta affidataria dei lavori, quasi ultimati, non era più in grado neanche di acquistare i materiali. «Dopo aver ultimato le pratiche della rescissione», dicono dalla Asl, «passeremo i lavori alla seconda ditta in graduatoria che in due settimane dovrebbe ultimarli. Sono opere non di grossa entità. E poi bisogna procedere con i collaudi. Occorrono i tempi tecnici per sbrigare le pratiche».

Il progetto era articolato tra la ristrutturazione dell’ala attuale di 420 metri quadrati, in particolare della sala medici e quella di triage, e la realizzazione di un ampliamento di 300 metri quadri, nell’area dove c’era un piccolo giardinetto, dove sono stati collocati la sala di attesa, i servizi igienici e tre stanze attrezzate per gli interventi. La nuova disposizione ha così portato anche alla realizzazione di nuovi accessi per i pedoni in via Milano e per le ambulanze in via per Fossacesia. Nuovi accessi, nuova ala ma lavori non ultimati tanto che nello spazio attuale si scoppia. Il Pronto soccorso negli ultimi due anni ha raddoppiato gli interventi mentre gli spazi sono rimasti gli stessi. Così capita spesso che i sei letti siano subito occupati, come le barelle lungo il piccolo corridoio antistante le stanze e nella sala di attesa interna al reparto si trovino più persone, con problemi diversi, sedute le une accanto alle altre a smaltire i dolori, magari con le flebo alle braccia, in attesa di visite e esami diagnostici, con buona pace della privacy. Stando alla Asl, però, i problemi stanno per terminare e in poco più di un mese si potrà utilizzare anche la nuova ala.

Teresa Di Rocco

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