lo scontro

Carichieti, ora Bankitalia svela i dossier ispettivi

Così il governatore Visco risponde alle denunce in procura contro palazzo Koch. Dall’operazione Flashbank, alle sanzioni contro gli ex fino ai rapporti al pm

CHIETI. La Banca d’Italia decide all’improvviso di avviare una dettagliata operazione trasparenza, pubblicando sul proprio sito l’intero iter dell’attività ispettiva svolta nei confronti dei quattro istituti di credito oggetto del Decreto salva banche. Si rumoreggia sempre di più sul mancato controllo di Bankitalia e cominciano ad arrivare anche esposti all’attenzione della magistratura.

Da palazzo Koch il governatore Ignazio Visco gioca d’anticipo. Pubblica il report di quanto fatto negli anni attraverso numerose attività ispettive condotte su tutte e quattro le banche finite in default, Carichieti compresa. Per quanto riguarda quest’ultima il punto di partenza è l’operazione Flashbank dell’allora direttore generale, Francesco Di Tizio. Ecco il report in versione integrale.

«L’ ispezione che rivela i primi seri problemi. Due ispezioni problematiche ebbero luogo nella primavera del 2010 sulla controllata Flashbank e nella primavera del 2012 sulla Carichieti. Le ispezioni si conclusero con un giudizio, rispettivamente, “in prevalenza sfavorevole” e “parzialmente sfavorevole” (rispettivamente, 5 e 4 in una scala da 1 a 6).

Entrambi gli accertamenti rilevarono problemi di crescita disordinata, irregolarità, cattiva gestione. Il patrimonio rimaneva però al di sopra dei minimi.

Intervento. L’interlocuzione della Vigilanza con la Cassa di Risparmio di Chieti fu pressante e di crescente intensità, attraverso richieste di approfondimenti su molteplici aspetti, sia gestionali sia tecnici (tra i quali i crediti nei confronti di soggetti collegati) e inviti ad adottare specifiche e incisive misure per la soluzione delle problematiche rilevate.

Le risposte della banca, come emerso anche da una serie di audizioni con esponenti aziendali, furono però parziali ed evasive.

Dal successivo contraddittorio, avviato a seguito di una lettera di intervento della Vigilanza, emerse la scarsa incisività delle iniziative prospettate ai fini della rimozione delle diffuse debolezze rilevate.

Ispezione decisiva. Si svolse nella primavera del 2014 e fece emergere, oltre al marcato peggioramento dell’intero quadro economico-patrimoniale, irregolarità e violazioni normative di particolare gravità: un persistente contesto di opacità informativa nei confronti della Vigilanza; incoerenza dei processi decisionali; gravi anomalie nell’amministrazione; assenza di autonomia di giudizio della banca rispetto alla Fondazione controllante; gestione non rigorosa dei rapporti con parti correlate.

Gli ispettori espressero un giudizio “in prevalenza sfavorevole” (5 in una scala da 1 a 6).

Commissariamento. Sulla base delle conclusioni dell’ultima ispezione, il commissariamento fu disposto il 5 settembre 2014, per le gravi irregolarità e gravi violazioni normative sintetizzate al punto precedente.

Procedimento sanzionatorio. I procedimenti sono stati due: uno conseguente all’ispezione del 2012, durato dal settembre 2012 al giugno 2013 e concluso con sanzioni pecuniarie a carico di 13 esponenti per complessivi 150.000 euro; un secondo, conseguente all’ispezione del 2014, durato dal settembre 2014 al luglio 2015 e concluso con sanzioni pecuniarie a carico di 13 persone per complessivi 624.000 euro.

Invio del rapporto ispettivo alla magistratura. A conclusione di entrambe le ispezioni, copia della documentazione ispettiva fu trasmessa all’Autorità giudiziaria competente (per gli accertamenti del 2012 alla Procura di Milano; per quelli del 2014 alle Procure di Chieti e Roma)».