ORTONA

Caro-bollette, i commercianti tornano in piazza. E il fronte si allarga

Alla protesta di domenica (la seconda in due settimane) aderiscono agricoltori, operai, pescatori e anche l'Anci e i sindaci dei Comuni del comprensorio

ORTONA. La protesta dei commercianti ortonesi non si ferma. Domenica, alle 10, nel piazzale di fronte allo stadio comunale, gli esercenti tornano a far sentire la propria voce contro l’aumento delle bollette e la crisi energetica che sta mettendo in ginocchio le loro attività. L’iniziativa è promossa dal comitato spontaneo “Il commercio” che si è costituito un mese fa. È la seconda protesta in appena due settimane, dopo quella organizzata in città venerdì 14 ottobre. In quell’occasione, circa 120 commercianti avevano tenuto le saracinesche abbassate e sfilato per le strade chiedendo aiuti contro il caro bollette.

Ma stavolta i commercianti sono affiancati anche dai sindaci dei Comuni vicini, non soltanto da Leo Castiglione. Dovrebbero prendere parte alla manifestazione anche i primi cittadini di Arielli, Canosa Sannita, Crecchio, Filetto, Giuliano Teatino, Orsogna, Poggiofiorito, Tollo, San Giovanni Teatino, Francavilla, Miglianico, Guardiagrele, San Vito Chietino, Fossacesia, Lanciano, Atessa, Treglio, Rocca San GIovanni, Vasto e Chieti. E inoltre, dopo alcuni incontri esplorativi svolti durante la scorsa settimana, scenderanno in piazza al fianco dei negozianti anche gli operatori di altre categorie, non solo artigianato e commercio, ma anche agricoltura, industria e pesca.

«Lo sciopero del 14 ottobre», fa sapere il ristoratore Franco Musa, tra i promotori del nuovo comitato spontaneo di commercianti, «ha favorito la coesione di tutte le rappresentanze del territorio e così siamo riusciti a lanciare un messaggio di sensibilizzazione verso questo problema». Dopo quella di domenica, l’obiettivo dei commercianti ortonesi è allargare la protesta oltre i confini abruzzesi, ma con richieste precise: «Con questa manifestazione », spiegano i commercianti, «chiediamo l’immediata sospensione dei distacchi e la rateizzazione dei debiti energetici spalmati in almeno vent’anni. Venire alla manifestazione non è un dovere, ma sicuramente un diritto. Puntiamo ad una partecipazione più ampia possibile», conclude Musa, «e per questo abbiamo esteso l’invito anche al presidente della provincia, Francesco Menna, e al sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che è anche presidente dell’Anci Abruzzo».