Casa nel bosco, il deputato Sasso (Lega): «Se fossero stati Rom, nessuno gli avrebbe detto nulla»

«Inaccettabile che lo Stato gli levi i figli. Lo stesso Stato che tollera che centinaia di bambini rom possano sguazzare nel fango e essere addestrati a rubare, senza che alcun tribunale intervenga. Quella mamma e quel papà hanno una sola colpa: essere inglesi e non appartenere alla comunità rom»
«Sulla famiglia che viveva nel bosco e alla quale il tribunale dei minorenni de L'Aquila ha sottratto i tre figli, condivido quanto dichiarato dal vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini. I genitori dei bambini avevano scelto di trasferirsi in una casetta nel bosco, esprimendo la volontà di vivere a contatto con la natura, seguendo uno stile di vita diverso dal solito, e di trasmettere ai figli un'educazione alternativa a quella tradizionale, pur garantendo loro un'istruzione affidata a una maestra privata. E lo Stato cosa fa? Gli toglie i figli? Lo stesso Stato che tollera che centinaia di bambini rom possano sguazzare nel fango e essere addestrati a rubare, senza che alcun tribunale intervenga? Quella mamma e quel papà hanno una sola colpa: essere inglesi e non appartenere alla comunità rom. Se fossero stati di etnia rom, nessuno avrebbe detto loro nulla; anzi, li avrebbero giustificati, dicendo che vivono seguendo le proprie usanze e tradizioni». Così il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, Cultura e Istruzione.

