Casalbordino, l'ex operaio ferito a fucilate e lasciato morire

L’autopsia conferma le ipotesi investigative, si cerca il bracconiere che ha sparato il colpo per errore
CASALBORDINO. Ha mirato dritto alle gambe, la persona che domenica sera alle 23 ha sparato un colpo di fucile da caccia contro Gabriele Di Tullio, 54 anni. E probabilmente ha sparato per uccidere quello che credeva un cighiale. Un solo colpo , esploso alle spalle da distanza ravvicinata. Abbastanza per udire le urla di dolore della vittima e accorgersi che il bersaglio attinto non era un animale ma un uomo. E invece il presunto bracconiere è fuggito, lasciando che il 54enne di Casalbordino morisse dissanguato. È questo il particolare crudele e raccapricciante che spinge i carabinieri a intensificare le indagini per risalire prima possibile allo sparatore.
Su ordine del sostituto procuratore della repubblica, Giancarlo Ciani , i militari hanno acquisito l'elenco di tutte le persone residenti in paese in possesso di un fucile simile a quello da cui è partito il colpo letale. L'intenzione dei carabinieri della compagnia di Ortona diretti dal capitano Gianfilippo Manconi è acquisire e controllare tutti i fucili da caccia. Compresi quelli in possesso dei familiari della vittima. Uno dei fratelli ha consegnato spontaneamente il proprio fucile e chiesto di essere sottoposto alla prova dello stub ancora prima di essere contattato.
«L'acquisizione dei fucili è un atto dovuto. Il mio cliente ha addirittura anticipato gli investigatori proprio per fugare qualsiasi ombra di dubbio. È addolorato, costernato. Spera tanto che gli investigatori riescano a fare chiarezza sulla tragedia», racconta l'avvocato Angela Pennetta che insieme al collega Pompeo De Re rappresenta alcuni componenti della famiglia Di Tullio. I carabinieri hanno già controllato 5 fucili. Lunedì, fino a tarda ora, hanno ascoltato parenti e conoscenti della vittima per ricostruire le ultime ore di vita dell’ex operaio Sevel. Un passaggio importante da appurare per capire perché Gabriele Di Tullio avesse deciso di raccogliere il granturco a notte inoltrata. L'ultimo teste ha lasciato la caserma di via Michetti poco prima della mezzanotte. Tutte le persone ascoltate e quelle che saranno interrogate nei prossimi giorni saranno sottoposte allo stub, il tampone in grado di rilevare, anche a distanza di ore, tracce di polvere da sparo sulle mani e sugli indumenti. I militari hanno compiuto anche un nuovo sopralluogo nel punto in cui è stato scoperto il cadavere di Gabriele Di Tullio. Sul terreno di granturco non ci sono segni di lotta nè di colluttazione.Oltre alle sette pannocchie raccolte dalla vittima le altre piante sono integre. Di Tullio non si era accorto dell'arrivo del suo uccisore. Era piegato in avanti. Il presunto bracconiere ha raggiunto la zona a piedi , sorprendendo l'ex operaio alle spalle. Il pallettone ha colpito la coscia, ha trapassato e frantumato il femore e l'arteria femorale provocando l'emorragia che ha ucciso lentamente l'agricoltore. La conferma è arrivata anche dall'autopsia eseguita ieri pomeriggio dal medico legale, Pietro Falco. Di Tullio è morto per dissanguamento. I particolari della perizia sono stati secretati dalla magistratura. I risultati di alcuni prelievi saranno comunicati all'autorità giudiziaria fra 60 giorni. La salma dello sfortunato ex operaio è stata riconsegnata alle figlie e ai fratelli. La camera ardente è stata allestita nell'obitorio del San Pio. Gabriele Di Tullio sarà sepolto oggi pomeriggio. I funerali alle 16, nel Santuario della Madonna dei Miracoli .
Paola Calvano
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