Casoli, Zavattaro fa dietrofront

Stop alla delibera di chiusura, revocato lo sciopero della fame dei sindaci

LANCIANO. La bozza di delibera per la chiusura del Consalvi è stata strappata. Di conseguenza, è stato sventato l’ulteriore ridimensionamento dell’ospedale di Casoli. La comunicazione ufficiale è arrivata nel corso di una giornata ricca di interventi politici.
E’ stato il Pdl a bruciare tutti sul tempo e ad annunciare la notizia. Lo ha fatto con un comunicato in cui ha dato conto di una riunione avvenuta lunedì sera, a cui hanno preso parte lo stato maggiore del coordinamento provinciale, l’assessore regionale Mauro Febbo e il senatore Fabrizio Di Stefano, i rappresentanti del comprensorio (di centrodestra) e il direttore della Asl Nicola Zavattaro, accompagnato da Amedeo Budassi, direttore sanitario. Nell’occasione i politici di centrodestra hanno invitato Zavattaro a sospendere la proposta presentata la scorsa settimana che «intendeva modificare la funzione dei posti letto del Consalvi».

Il direttore generale della Asl ha recepito il messaggio e ha preso l’impegno di «revocare la proposta avanzata» e di avviare un dibattito con i rappresentanti del territorio. Di conseguenza, in mattinata, lo stesso Zavattaro ha scritto al presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl di Chieti, Luciano Lapenna per comunicare la decisione, assunta la sera prima. Nella missiva, inoltre, ha auspicato la creazione di due gruppi di lavoro per avanzare una proposta per ridurre le spese sanitarie nella provincia.

Due gruppi di lavoro: uno riferito all’ex Asl di Chieti e l’altro all’ex Asl di Lanciano-Vasto. Poco dopo le ore 13 la documentazione è arrivata nelle mani del sindaco di Casoli, Sergio De Luca, al settimo giorno di sciopero della fame per protestare contro la bozza di delibera ufficializzata da Zavattaro nel corso dell’incontro del sub commissario alla sanità, Baraldi, con i sindaci della provincia, la settimana scorsa a Ortona. Alla protesta di De Luca si erano uniti altri sindaci del Sangro Aventino: lunedì quello di Gessopalena, Antonio Innaurato, e ieri mattina quelli di Lama dei Peligni, Antonino Amorosi, di Altino, Camillo Di Giuseppe, di Torricella Peligna, Tiziano Teti, di Taranta Peligna, Marcello Di Martino, e di Roccascalegna, Nicola Travaglini. Tutti del Pd. E tutti facenti parte del Comitato di difesa dell’ospedale di Casoli.

In mattinata, Sergio De Luca - invitato anche dal presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, Pdl, a sospendere la protesta - è stato convocato dal prefetto Vincenzo Greco, a Chieti. Ha avuto un lungo colloquio al termine del quale si sono dati appuntamento a questa mattina, sempre in Prefettura, per un incontro: da una parte il direttore generale della Asl, Nicola Zavattaro, e dall’altra i sindaci del Sangro Aventino. Nell’occasione sarà ufficializzata la decisione di recedere dall’iniziativa di depotenziare l’ospedale di Casoli. «Si è generato un grosso equivoco», secondo Zavattaro, «perché non è nelle intenzioni di questa direzione penalizzare l’ospedale di Casoli». Chissà perché, però, tutti hanno avuto una sensazione opposta. E nel boicottare la bozza di delibera presentata la scorsa settimana centrodestra e centrosinistra si sono trovati d’accordo e compatti.

Con la presa di posizione di Zavattaro va da sè che lo sciopero della fame dei sindaci sia stato revocato. L’annuncio verrà dato questa mattina, dopo la riunione in prefettura. Sergio De Luca in questi giorni ha perso quattro chilogrammi di peso. Ieri ha festeggiato il 47º compleanno. E grazie al comunicato di Zavattaro, in serata, ha potuto mangiare un pezzo di torta con la famiglia.

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