Il cavalcavia dell'Asse Attrezzato interdetto alla circolazione veicolare

CHIETI

Cavalcavia a rischio, Di Primio diffida il consorzio Asi

Il sindaco: se il ponte non sarà messo in sicurezza con urgenza, chiederemo all'Anas di chiudere l'Asse attrezzato

CHIETI. Il Comune di Chieti pronto a diffidare il consorzio industriale Asi Valpescara a mettere in sicurezza il cavalcavia di via del Fiume che attraversa l'Asse attrezzato Chieti-Pescara poco prima di Dragonara. Il sindaco Umberto Di Primio annuncia il provvedimento lasciando la riunione convocata questa mattina nella prefettura di Chieti, coordinata dal vice prefetto vicario Domenica Calabrese, alla quale hanno partecipato anche il commissario del consorzio Camillo D'Angelo, il capo compartimento Anas, Antonio Marasco, il vice sindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, e rappresentanti di Regione, provincia e vigili del Fuoco, per esaminare la situazione del ponte chiuso da diversi anni per inagibilità, ma che viene comunque utilizzato per necessità sanitarie da una famiglia che risiede al di là del cavalcavia.

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«Il consorzio è l'ente proprietario del manufatto», rimarca Di Primio, «in quanto tale, deve provvedere alla manutenzione per garantire che non arrechi danno alla famiglia, che deve attraversarlo per recarsi nella propria e alle migliaia di persone che, ogni giorno, transitano sull'Asse attrezzato. È  necessario che il consorzio intervenga con celerità. Non è più tollerabile che il commissario D'Angelo, chiamato a gestire l'ente, si trinceri dietro il fatto che il consorzio sia in liquidazione. Se non ha fondi, interpelli la Regione. Chieda al presidente i finanziamenti, ma è certamente arrivato il momento di dare soluzione a un problema vecchio di anni. Per questo motivo ho lasciato la riunione che il prefetto ha voluto così tempestivamente convocare, per predisporre la diffida al consorzio affinché, in tempi brevissimi, si adoperi per mettere in sicurezza il cavalcavia. Se non dovesse farlo» chiosa Di Primio «si paventa una decisione drastica e molto pesante per il territorio: la richiesta all'Anas di chiudere l'Asse attrezzato».