Centro oli, progetti da discutere

Il coordinamento costa: «Summit con Eni ed esperti»

ORTONA. Archiviato il primo consiglio l’amministrazione si rimette al lavoro. Primo atto del sindaco Nicola Fratino l’incontro in municipio, come promesso durante la seduta del consiglio, con i delegati del gruppo di cittadini che protestavano per la realizzazione del centro oli dell’Eni. Intanto continuano gli incontri per definire le deleghe dei neo assessori. Indiscrezioni indicano nel vicesindaco Lucio Cieri il prossimo assessore ai lavori pubblici mentre altre voci parlano già di un possibile rimpasto dopo l’estate. «Stiamo definendo le deleghe», afferma Fratino, «la nostra intenzione è quella di coinvolgere diverse persone quindi verranno affidati compiti anche ai consiglieri. L’obiettivo dell’amministrazione resta quello di diminuire i costi della politica».

«Questo però», continua Fratino, «non impedirà a chi vuole contribuire allo sviluppo della città di lavorare gratuitamente per Ortona. Siamo aperti anche al contributo della minoranza. Ho avuto un’immagine molto positiva del consiglio sia di chi siede nei banchi della maggioranza che in quelli della minoranza. Dagli interventi ho notato una buona preparazione e un positivo entusiasmo nei consiglieri. Insieme faremo un buon lavoro per la città». Il consiglio, dopo la rinuncia dei sei consiglieri chiamati a ricoprire il ruolo di assessori, è formato per Alleanza nazionale da Tommaso Santorelli, Roberto Di Campli e Riccardo Di Deo Iurisci, per Forza Italia da Annalisa Schiazza, Rocco Ranalli e Felice Talone, per Insieme per cambiare da Tommaso Cieri, Walter Polidoro e Remo Di Martino eletto presidente del consiglio, per l’Udc da Domenico De Iure, per il Nuovo Psi da Alfonso Piccinno, per il Centro democratico da Paolo Cieri, per la Margherita da Tommaso Coletti, Franco Musa, Roberto Serafini, Vincenzo D’Ottavio e Gianluca Coletti, per i Ds da Giuseppina De Lutiis e Claudio Montebello e per lo Sdi da Ilario Cocciola.

La prossima settimana si terrà un nuovo incontro tra l’amministrazione e il gruppo formato dal Coordinamento per la tutela della costa teatina e dai rappresentanti dell’associazione Movimento comunità di Tollo per discutere dei progetti dell’Eni nella zona che si estende tra Savini, Foro, Feudo e Lazzaretto dove sono stati individuati giacimenti di petrolio. La protesta in consiglio è stata caratterizzata da manifesti e mascherine. «Guardiamo con preoccupazione al disinteresse della politica locale nell’informare la città sul futuro ingresso di una multinazionale del petrolio sul nostro territorio ricco di storia e di bellezze naturali, che ha contribuito, nonostante un’economia non propriamente florida anche grazie alla cecità dei politici che si sono avvicendati in questi ultimi anni, alla vita dell’intera città grazie all’agricoltura, al turismo, alla piccola industria, alla pesca e all’artigianato», afferma Fabrizia Arduini del Coordinamento, «chiediamo alla nuova amministrazione un’assemblea avendo come relatori sia i tecnici dell’Eni che esperti di impatto ambientale, come primo passo verso un reale cambiamento per una gestione moderna e partecipata della politica».