Chiesto il rimborso di 10mila multe

Il comitato civico: Comuni arricchiti, ma la Fondovalle resta insicura

VASTO. Chiedono la messa in sicurezza della fondovalle Trigno, il rimborso delle multe pagate e la depenalizzazione dei reati, i diecimila automobilisti incappati nell'autovelox sulla Trignina. Le richieste sono state ufficializzate sabato dal presidente del Comitato antiautovelox, Antonio Turdò, nel summit organizzato nei locali parrocchiali del santuario della Madonna del Canneto a Roccavivara.

All'incontro sono stati invitati i tre presidenti delle Province di Chieti, Isernia e Campobasso, Enrico Di Giuseppantonio, Luigi Mazzuto e Nicola D'Ascanio, politici abruzzesi e molisani e Silvio Di Bartolomeo,del Movimento difesa del c ittadino (Mdc) di Ortona.

«La Trignina ha urgente bisogno di cure adeguate. La strada deve essere messa in sicurezza prima possibile», ha detto Turdò rimarcando le criticità dell'arteria che collega l'Abruzzo al Molise.

Subito dopo il presidente del Comitato antiautovelox ha confermato l'intenzione del comitato di presentare il voluminoso fascicolo sull'autovelox alla Corte dei Conti, l'organo dello Stato con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo su entrate e spese pubbliche. «La dottoressa Isabella Mugoni, che da anni ci assiste, ha consegnato all'avvocato Pasquale Lollino un voluminoso dossier sull'uso indiscriminato dell'autovelox che ha consentito ad alcuni Comuni di fare cassa ma non ha certo garantito la sicurezza agli automobilisti. Qualora l'avvocato Lollino dovesse ritenere che esistono i presupposti per inoltrare una denuncia alla Corte dei conti per i danni causati dalle multe, il Comitato si rivolgerà ai magistrati amministrativi», ha detto Turdò.

In tre anni (dal 2005 al 2008) i Comuni che avevano fatto installare l'autovelox incassarono 2.200.000 euro di multe. Nel 2005 furono rilevate 4.509 infrazioni (12,35 al giorno) nel solo comune di San Giovanni Lipioni. Il "caso" finì sulle pagine del Sole 24 Ore. San Giovanni Lipioni guadagnò il secondo posto in Italia dopo il comune di Villanova Biellese.

Il prossimo 1º marzo nel tribunale di Vasto si terrà la terza udienza sulla presunta truffa dell'autovelox. Quindici gli indagati fra amministratori comunali, vigili urbani e rappresentanti delle ditte private alle quali i Comuni di Fresagrandinaria, Cupello, Dogliola, Lentella e San Giovanni Lipioni avevano affidato la rilevazione della velocità sulla Trignina. Quattro i reati contestati a vario titolo agli indagati: dal concorso in truffa aggravata, all'abuso d'ufficio e peculato, fino ad arrivare alla violazione dell'articolo 97 della Costituzione che impone alla pubblica amministrazione di conformare il proprio operato al principio dell'imparzialità.

La prima udienza, il 21 settembre 2010, è andata deserta per difetto di notifica. Lo scorso 10 dicembre all'appello mancavano tre indagati. «Mi appello al presidente del tribunale e alla cancelleria affinché tutte le notifiche possano essere finalmente consegnate e si possa dare inizio al giudizio», è l'appello di Turdò che a nome del Comitato si è costituito parte civile. «Il popolo degli automobilisti aspetta giustizia».

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