Chieti, attesa di 449 giorni per fare una mammografia

Santissima Annunziata, la protesta di Febo e Gagliardi (Cgil)

CHIETI. Mammografia non prima di febbraio 2013. Oltre un anno, 449 giorni, per controllare la salute del seno nell'ospedale Santissima Annunziata. La Asl offre la possibilità di tentare l'anticipo, inserendo il proprio nome in un'agenda con servizio recall annesso, in cui però, figurano già 1500 donne.

«E' assurdo», tuona Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti in consiglio comunale. Posizione che trova eco nel segretario provinciale della Fp-Cgil, Andrea Gagliardi e nell'esponente di Cittadinanzattiva Aldo Cerulli. Non va meglio al Renzetti di Lanciano, dove per la mammografia occorrono 351 giorni mentre sembra El Dorado il Santissima Immacolata di Guardiagrele, dove sono sufficienti solo 10 giorni di attesa, stando al sito internet della Asl. Cerulli frena: «Sono invenzioni. Magari fosse così, ci sarebbe la fila. Purtroppo non prendono appuntamenti per la mammografia a Guardiagrele. La verità è che di fronte a 45 euro di ticket e mesi di attesa, le pazienti scelgono alla fine di andare nel privato».

Tutto mentre gemmano nuovi servizi ipercriticati. «A Lanciano», continua Febo, «è stato creato un servizio di recall, che dovrebbe richiamare le persone prenotate in una lista di attesa provvisoria, nata ad hoc per le oltre 1500 pazienti in attesa di mammografia ed ecografia mammaria. Questo l'iter. Da marzo le prenotazioni per le due prestazioni possono essere fatte solo chiamando il numero verde della Asl e questo è un altro assurdo. Poiché le prime date disponibili sono per il 2013, viene data la possibilità di essere inserite in una lista provvisoria, che viene trasmessa al servizio recall di Lanciano. Qui 4 persone sono addette a richiamare i pazienti nel caso si liberi un posto».

«Davvero pensiamo», aggiunge Febo, «che con una prenotazione per il 2013 una persona, bisognosa di un'indagine diagnostica così importante, rimanga ad aspettare che qualcuno la chiami. Non sarebbe più corretto dire che le prenotazioni sono chiuse? Come si giustifica, poi, un servizio nato per colmare un disservizio con nuovi costi di gestione. Facile immaginare, infine, un prossimo trasferimento del numero verde da Chieti a Lanciano».

Febo sollecita il sindaco Di Primio, la maggioranza e la minoranza in Comune a una presa di posizione netta. «Come in un puzzle»", continua Febo, «pezzo dopo pezzo, il disegno di relegare a un ruolo secondario la Asl di Chieti si sta definendo chiaramente. L'ex Santissima Annunziata è in vendita, con perdita di servizi per i cittadini di Chieti, poi c'è la chiusura del back office a Chieti, con riduzione del personale e il suo trasferimento a Lanciano. Sono solo i primi pezzi».

Gagliardi della Cgil aggiunge un ultimo dettaglio: «E' in preparazione un bando per coprire call-center e Cup, esternalizzando parte del servizio, quando bastava potenziare tecnologia e personale interni, ricordando che l'esternalizzazione, già avvenuta in passato, si è dimostrata inefficace in termini di costi e qualità del servizio offerto. Sul Cup il confronto col direttore generale è fermo per resistenza dell'attuale dirigenza responsabile del Cup, che fa capo a Lanciano. Sulle liste di attesa, infine, siamo pronti a discutere il potenziamento della disponibilità sui turni del personale». 

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