Chieti, due fratelli minorenni aggrediti da un gruppo di coetanei alla Villa con calci e schiaffi

La vittime, di 12 e 15 anni, colpite nella piazza che ospita le giostre, sparisce un borsello con i soldi. I responsabili rischiano l’accusa di rapina: indagini della polizia per identificarli
CHIETI. Le cinque del pomeriggio alla villa comunale di Chieti. È l’ora in cui il parco più grande della città si popola, tra famiglie, bambini e ragazzi. Un’ora di luce e di passeggio diffuso, che tuttavia non sono bastati a fermare la violenza. Due fratelli, di 12 e 15 anni, sono stati circondati e aggrediti da un gruppo di coetanei, finendo al centro di un pestaggio improvviso. Il punto esatto in cui la violenza è esplosa sabato è la piazzetta che ospita le giostre, uno spazio solitamente dedicato ai più piccoli e distante dalle zone più isolate del parco. In base ai primissimi riscontri raccolti, i due ragazzi sono stati avvicinati dal branco. Non ci sarebbe stato un motivo apparente, né una discussione degenerata.
Gli aggressori avrebbero iniziato subito a colpirli. Prima gli schiaffi, poi i pugni, in un’escalation che si è intensificata rapidamente. La scena si è consumata davanti ai passanti. Gli autori del raid hanno mostrato una palese convinzione di impunità, avventandosi sulle vittime nonostante la presenza di altre persone a quell’ora pomeridiana.
Il quindicenne ha cercato di difendersi, provando istintivamente a proteggere il fratello più piccolo. È riuscito a reagire, colpendo a sua volta uno degli assalitori. È stato forse quel gesto inatteso a interrompere il pestaggio. A quel punto, il gruppo ha deciso di battere in ritirata. Si sono dileguati rapidamente, facendo perdere le loro tracce. Nella concitazione di quei momenti, è sparito anche un borsello. Apparteneva al ragazzo più grande, il quindicenne, e secondo quanto ricostruito conteneva soldi e altri effetti personali.
Questa circostanza, se confermata dalle indagini in corso, cambia – e non di poco – il quadro della vicenda. Il fatto, nato come un pestaggio, potrebbe infatti configurare il reato ben più grave di rapina. Mentre gli autori del gesto fuggivano, sembra in direzione dell’area dell’ex biblioteca regionale, qualcuno tra i presenti ha chiamato il numero di emergenza 112 segnalando una rissa tra minorenni. Una volante della polizia di Stato è giunta sul posto in pochi minuti. Ma, al loro arrivo, gli agenti hanno trovato soltanto i due fratelli, ancora scossi per l’accaduto. Erano doloranti, ma fortunatamente non risultavano feriti in modo grave e non hanno avuto bisogno di cure mediche immediate. I minorenni sono stati riaffidati ai genitori poco dopo.
Ora sono in corso gli accertamenti per fissare le coordinate dell’aggressione. L’obiettivo primario è identificare gli autori del raid, tutti descritti come minorenni. L’indagine, però, parte in salita. A complicare il lavoro degli investigatori contribuisce la nota assenza di un sistema di telecamere di videosorveglianza funzionante in quel punto cruciale della villa comunale, un luogo simbolo per la città e già teatro di fatti simili.
Tornano ad accendersi i riflettori, dunque, sul disagio giovanile a Chieti. L’ultima aggressione, infatti, riporta inevitabilmente alla mente un altro fatto grave, avvenuto solo qualche mese fa, sempre all’interno dello stesso parco cittadino. In quel caso, una ragazza è stata vittima di un pestaggio brutale da parte di alcune coetanee. La violenza è stata filmata con i telefoni e le immagini pubblicate su Instagram dalle stesse aguzzine. Quel video ha fatto il giro d’Italia, scatenando un’ondata di sdegno collettivo e portando alla luce una realtà di violenza giovanile che, evidentemente, continua a covare nella villa comunale.
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