aule devastate

Chieti, i vandali tornano nella scuola della Civitella

Ecco le riprese fatte nella struttura di via Ravizza: la banda è entrata dalle finestre e ha distrutto tutto ciò che restava

CHIETI. Resti senza parole davanti a questo scenario di devastazione totale. I vandali sono tornati nella scuola elementare di via Ravizza. Hanno forzato le finestre e mandato in frantumi i vetri per finire a distruggere tutto ciò che restava. La scuola, che si trova tra l’istituto magistrale Gonzaga, al quale è stata affidata, e la Civitella, dove poche notti fa seimila giovani erano in delirio per Mika, è stata totalmente distrutta.

Chieti, scuola distrutta dai vandali
Chieti, nuovamente distrutta dai vandali la scuola della Civitella di Chieti, che il Comune già dallo scorso anno aveva provato a difendere murando e serrando dall'esterno porte e finestre. Tutte le aule sono state devastate, banchi e sedie incendiati, bagni distrutti, porte sfondate e neanche i muri sono stati risparmiati. Ecco il "tour" all'interno della devastazione. (video di Lorenzo Colantonio)

La porta d’ingresso laterale ora è sfondata: anche da qui sono entrati. I pavimenti sono ricoperti da un tappeto di schegge di vetri. Tutti i banchi e le porte sono ridotti a pezzi. Al primo piano, dove il Comune, un anno fa, aveva eseguito lavori di ritinteggiatura dopo la scoperta del primo raid vandalico, le pareti sono state riempite da scritte oscene e svastiche, mentre le porte sono state prese a calci e staccate dai telai. Per terra c’è anche un materasso accanto al quale spiccano i resti di un rogo recente. Riscendiamo al piano terra dove la situazione è persino peggiore. Ai vecchi danni si aggiungono i nuovi. Accanto ai vetri e a ciò che resta di una lavastoviglie e un archivio di documenti gettati sul pavimento, si contano oltre quaranta pacchetti vuoti di sigarette, tutte di marca Marlboro rosse, segno chiarissimo di una lunga permanenza nella scuola di via Ravizza di chi l’ha vandalizzata.

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Percorrendo al buio un corridoio, con la paura che esca qualcuno all’improvviso, si arriva infine nella zona più distrutta, quella già divorata oltre un anno fa dalle fiamme. Ma allora i bagni e l’aula in fondo, la più ampia di tutte, erano stati risparmiati dalla follia devastatrice. Definirla così non è assolutamente un’esagerazione perché la realtà supera le immagini che pubblichiamo. Gli impianti elettrici sono stati strappati dalle pareti, prima di essere avvolti dal rogo. Anche i bagni sono a pezzi. Pochissima roba è stata risparmiata, come un disegno appeso ad un muro con una poesia dedicata al papà. L’ha scritta un bimbo che frequentava quella scuola costata al Comune oltre 300 mila euro di ristrutturazione. Ma lasciata in balìa della follia di un maledetto gruppo di vandali.

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