Chieti, il giudice delle acque ferma il progetto Megalò 3

Da Roma il no alla società Akka che ha sfidato il Genio civile e l’ordine di ripristinare lo stato dei luoghi vicino al fiume

CHIETI. Megalò 3, arriva un altro stop alla realizzazione del centro polifunzionale a Santa Filomena, nella zona C, vicino al Megalò 1. Il Tribunale superiore delle acque ha rigettato la richiesta degli avvocati della proprietaria dell’area, società Akka di Carmen Pinti, di sospendere il provvedimento del Genio civile di Pescara. L’ente il 19 novembre scorso, aveva ordinato alla società di ripristinare lo stato dei luoghi geomorfologicamente compromesso dai lavori, realizzati dal precedente proprietario Giuseppe Colanzi (sul quale pende un processo penale). In sostanza secondo il Tribunale delle acque quel provvedimento per ora è valido. Ora si dovrà attendere la decisione nel merito dello stesso Tribunale romano che dovrebbe arrivare a maggio. Solo allora la questione tornerà al Tar di Pescara anche questi investito del ricorso e che l’11 febbraio aveva sospeso il giudizio ritenendo quello del Tribunale delle acque prodromico. Gli avvocati della Pinti, Giuliano Milia, Giulio Cerceo e Stefano Corsi hanno fatto ricorso ai giudici amministrativi contro una serie di provvedimenti: in primis quello del Genio civile del 16 luglio scorso con il quale il dirigente del servizio della Regione Abruzzo ha annullato il proprio parere del 16 novembre del 2010, sostenendo la compatibilità geomorfologica della variante al Prg-Prusst del Comune di Chieti, sulle aree golenali del fiume Pescara, i legali inoltre hanno impugnato il giudizio negativo del Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale della Regione (Via) del 24 settembre 2013 contro la realizzazione del Centro polifunzionale, ed infine dell’ordinanza del 19 novembre scorso con la quale il dirigente del servizio del Genio civile di Pescara ha ordinato alla amministratrice della Akka srl di ripristinare le aree di sua proprietà.

Il procedimento per arrivare a una definitiva decisione è ancora lungo dunque, Ma il Megalò 3 ha già collezionato una serie di stop.

Intanto sul terreno di 35mila metri quadrati a ridosso del fiume Pescara, è aperto anche un processo penale che vede Giuseppe Colanzi (difeso dall’avvocato Marco Femminella), precedente proprietario del terreno, imputato di violazione edilizia e violazione ambientale. Sull’area grava anche sequestro, confermato per tre volte del pubblico ministero Giuseppe Falasca.

Il processo avrebbe dovuto celebrarsi domani, lunedì di Pasqua, ma gli uffici del tribunale, accortisi dell’errore, hanno notificato nei giorni scorsi, alle parti interessate il rinvio della prima udienza, aggiornata a prima dell’estate.

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