Chieti, minacce ai giocatori: ultrà sotto inchiesta

La Digos li riprende con le telecamere durante l’aIlenamento del Chieti. Il questore: ottusa violenza, domenica date prova di maturità
CHIETI. Tra un mese il questore lascia Chieti. Ma prima di farlo dà un’ultima chance agli ultrà neroverdi e dice: «Domenica prossima siate maturi e responsabili». Non è un appello, ma un ultimatum lanciato ieri da Filippo Barboso che ha definito «ottusa violenza» i lumini, le croci e soprattutto le minacce comparse sui muri dello stadio. La scritta contro i giocatori del Chieti, «Vi meniamo», sovrastrata da croci dal significato sinistro, comparsa all’esterno dell’Angelini, e ripulita ieri mattina dagli operai del Comune, ha innescato un’indagine della Digos su un gruppo di ultrà neroverdi che contestano così la squadra del presidente Bellia, per la debacle e il baratro della retrocessione, alla vigilia del match contro il Foggia.
«Sono scritte intimidatrici», le definisce senza mezzi termini il questore, che in città ha portato persino l’anticrimine per aumentare la percezione della sicurezza e, nei campi di calcio e nei palazzetti di basket, i Daspo a pioggia per far passare il messaggio che lo sport non è violenza. Le telecamere della Digos hanno ripreso in volto, due giorni fa, quindici tifosi che, afferma il questore, hanno impedito l’allenamento del Chieti. Uno di loro, in particolare, sarebbe un “attenzionato speciale”. L’episodio presenta analogie con la protesta del dopo Chieti-Poggibonsi quando la curva impose ai calciatori di togliersi la maglia neroverde. In parole semplici: anche oggi ci sono, per la polizia, indizi sufficienti per adottare provvedimenti punitivi.
Ma Barboso, prossimo all’addio a Chieti, tende una mano alla tifoseria neroverde: «Per ora non andiamo oltre», dice, «anche se ciò che è accaduto non può trovare posto nel civile ed educativo contesto sportivo. Lo stadio non può diventare un’arena di violenza di pochi facinorosi piuttosto che un luogo sicuro dove le famiglie possono passare un pomeriggio di svago». Da qui l’appello: «Invito la tifoseria organizzata a tenere, in occasione della partita Chieti-Foggia, comportamenti maturi e responsabili e di vicinanza alla squadra. Aiuti la società ed i calciatori a superare il difficile momento. Le manifestazioni di dissenso sono legittime ma non possono degenerare nella violenza gratuita». All’ultimatum del questore si aggiunge la reazione del Comune: «Resta il rammarico - ha dichiarato l'assessore Mario Colantonio - per il dover constatare come, ancora una volta, le contestazioni si trasformino in azioni compiute contro la cosa pubblica a danno della collettività ed oggi risorse umane devono essere utilizzate per riparare i danni arrecati».
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