Chieti, niente autobus di notte: scatta la serrata dei locali

Dodici locali del centro oggi resteranno chiusi per protestare contro l’assenza di collegamenti tra il Colle e lo Scalo, mentre Pescara e Francavilla restano collegate fino alle 4 di mattina

CHIETI . Dodici locali del centro storico, oggi, non apriranno. Resteranno "chiusi per protesta", in primis per la mancanza di un adeguato collegamento notturno tra il Colle e lo Scalo. Una decisione radicale che ha dato vita ad un botta e risposta tra commercianti coinvolti e Comune - considerando anche quella che da tanti è stata vista come un'ulteriore beffa, ché intanto Pescara e Francavilla resteranno collegate fino alle 4 del mattino per tutto l’anno con gli autobus della Tua. In più il consorzio Chieti C’entro, Confesercenti, Cna, Casartigiani, Upa-Claii sempre oggi non parteciperanno alla riunione indetta dall'assessore al commercio Carla Di Biase per programmare la tradizionale Settimana Mozartiana, che avrà inizio l'11. Tra le diverse motivazioni - in primis «la mancanza di progettualità di eventi estivi e del tavolo Piano commercio» - anche la solidarietà verso lo sciopero dei tanti giovani esercenti. A cui la Di Biase risponde chiamandoli a raccolta attorno ad un tavolo, sempre nella giornata odierna, per discutere e confrontarsi nel merito. Diverse le ragioni che hanno spinto alla "serrata", come spiega un documento iniziato a circolare sui social già da martedì: «Sono anni che chiediamo un collegamento notturno tra Chieti Alta e Chieti Scalo» vi si legge «troppe riunioni, troppe parole, troppi impegni e promesse senza nessuna soluzione a quella che sta diventando una vera barzelletta». Si chiede anche la pedonalizzazione totale della zona dedita alla vita notturna dalle 21 alle 2,30 e la deroga per gli eventi musicali all'aperto.
Le opinioni. «Non è più possibile che il Colle e lo Scalo siano due città separate», dice Davide Di Nardo, vicepresidente cittadino Confesercenti, del locale Terra Maja. «E' assurdo che in una città universitaria i ragazzi che vengono sul Colle si lamentino perché alle 22,30 devono riscendere allo Scalo per forza», sbotta Pierluigi Balbinot di Malto & Co. Poi ancora Gianluca Cornacchia da Mercato Centrale: «Questa divisione tra il Colle e lo Scalo colpisce tutta la città», mentre Ivan Orsini di Liberarte ricorda come «serve un collegamento quotidiano che copra tutto l’anno. Eppure ci abbiamo provato». «È paradossale che le due parti della città a una cert'ora non siano più collegate» dice Giacomo Verzulli di Centrale Trivigliana «Ci sentiamo presi in giro» continua invece Davide Nanni da Chartago, «non è possibile che una città universitaria non sia collegata» aggiunge Fabio Di Berardino de L’Arco. «Si doveva dare un segnale» commenta invece Alessandro Nardelli della Cueva. Alessandro Petrelli dal San James sottolinea come «il problema del collegamento tra il Colle e lo Scalo è h24». «Cerchiamo di rivitalizzarlo davvero» dice Fabio D'Alimonte de La Tintoria, mentre Niki Sprecacenere di Sprecacé ricorda come «si sta chiedendo qualcosa di normalissimo».
Le risposte. «Stiamo valutando in termini economici e tecnici la possibilità di estendere il servizio notturno estivo della linea 1 il venerdì e il sabato fino alle 2 di notte», fa sapere l'assessore al traffico Mario Colantonio - cosa che per tanti rappresenta un "contentino". E mentre la Di Biase si dice «disponibile al confronto», già nel 2014 Stefano Rispoli fece approvare un odg per l’istituzione delle corse notturne.